È noto che i credenti hanno, rispetto a coloro che invece non hanno il dono della fede, una “marcia in più”, che di solito si esprime in una particolare forza interiore e, raramente, nell’avverarsi del miracolo richiesto mediante la preghiera.
Diciamoci la verità: almeno una volta nella vita, tutti abbiamo pregato perché si avverasse qualcosa, che si trattasse dell’esame all’università o di qualche situazione personale (un amore, per esempio). Penso tutti abbiamo pronunciato, almeno una volta, la fatidica frase: “Ti prego (Gesù, Maria, o nome del santo protettore) fa che vada bene, questo o quello!“.
Personalmente non credo al miracolo, inteso come evento straordinario determinato da una volontà sovrannaturale, sollecitata dalla richiesta di un devoto, mediante la sua preghiera. Perché Gesù, Maria o il santo protettore dovrebbero ascoltare la preghiera del povero (e impreparato) studente, facendogli superare l’esame e dimenticarsi di cento bambini (il numero è esemplificativo) che rischiano la vita sotto i bombardamenti di altri “devoti” personaggi?
Ma non voglio provocare discussioni inutili su tematiche che le mie limitate conoscenze mi impediscono di affrontare nella giusta misura. Sono soltanto uno studioso appassionato di iconografia popolare, oltreché di agiografia e altre fonti simili.
Per questo voglio farvi conoscere un altro aspetto della filiconia, che di solito troviamo sul verso dei santini, ovvero il testo della preghiera. Non è la prima volta che su questo blog tratto l’argomento, perciò vi invito a fare una ricerca se volete approfondire.
L’oggetto devozionale che voglio sottoporre alla vostra attenzione è uno di quelli che esalterebbero ogni studioso del campo. Appartiene a una serie latinoamericana ben specifica, risalente alla prima metà del secolo scorso, prodotta da una casa editrice di Ponce, la terza città più importante di Porto Rico. Il nome di questo editore è “El Combate”.
La serie è davvero interessante, con dei testi a mio avviso incredibili. Ve ne propongo uno, ovviamente scritto in spagnolo. Qualcuno perdonerà qualche errore nella mia traduzione.
Il titolo, preceduto da apposite istruzioni, è già un programma: Preghiera per vincere alla Lotteria.
“È necessario, prima di andare a letto, recitare devotamente questa Preghiera, dopodiché la metterai sotto il cuscino. Durante (la recita) lo spirito che presiede la tua vita, discendendo dal pianeta in cui sei nato, apparirà intorno a te, e ti mostrerà l’ora, il luogo e se sei fra coloro che sono stati scelti per il premio della lotteria, indicandoti il numero del tuo biglietto fortunato”.
“Ecco la preghiera:
Oh spirito misterioso, dirigi tutti i fili della nostra vita! Scendi nella mia umile dimora. Illuminami per ottenere, attraverso i segreti della Lotteria, il premio che deve darmi la fortuna, il benessere e il riposo. Penetra nella mia anima, esaminala. Vedi che le mie intenzioni sono pure e nobili, e che mirano al beneficio mio e dell’umanità in generale. Non ambisco alle ricchezze per mostrarmi egoista e tiranno. Desidero i soldi per comprare la pace della mia anima, la felicità di coloro che amo e la prosperità delle mie imprese.”
Mi astengo da ogni commento. Penso che il testo si debba “gustare” così com’è. Di seguito, il testo originale.
Solo una cosa, vi prego: se qualcuno, dopo averla recitata, dovesse vincere alla lotteria, si ricordi di me (mi basta una piccola percentuale!)
Se avete trovato il post di vostro interesse potete esprimere la vostra opinione postando un commento o semplicemente condividendolo su uno dei vostri profili social cliccando su una delle icone poste all’inizio dell’articolo.
Copyright (©) Tutti i diritti riservati
Gian Piero Pacini
Alquanto bizzarro fare ricorso ai supremi rappresentanti della religione per ottenere come risultato la possibilità di intascare lo “sterco del diavolo”. La parte finale poi, esplicativa del pensiero di chi fa appello ai santi se non addirittura al Padreterno, chiarisce la nobiltà della richiesta fatta ANCHE in favore dell’umanità e a salvaguardia delle proprie imprese. Quali, quelle eroiche o quelle industriali? Davvero interessante
angela rotundo
non commento il contenuto dell’articolo perchè non voglio neanche io entrare in inutili discussioni ma nonostante tutto molto interessante grazie