Volevo scrivere un nuovo post che avesse come tema l’iconografia dell’Immacolata Concezione, anche in vista del prossimo 8 dicembre. Mi sono messo a cercare un pezzo che avesse qualcosa di particolare, il che non è facile, trattandosi di un’iconografia molto comune e diffusa.
Ho trovato però questo santino-segnalibro, che reputo abbastanza interessante. Si tratta di un’immaginetta vestita, ovvero di un collage, composto da diversi materiali: una stampa cromolitografica su su carta goffrata, con applicazioni di seta. Di seta è anche la striscia di stoffa che completa il segnalibro.
Il santino-segnalibro, che in lunghezza, per esteso, misura cm 21,5 circa, e in larghezza cm 3,5, è stato realizzato nella seconda metà dell’Ottocento, probabilmente in Francia.
Non è facile reperire questi pezzi così integri, considerata la fragilità, non tanto e non solo della carta, quanto della stoffa.
Il fascino di un segnalibro come questo è anche il suo “vissuto”, il fatto cioè di essere servito a qualche devoto che lo ha utilizzato per segnare le pagine di una Bibbia, di un Vangelo o semplicemente di un libro qualsiasi.
Si sa, per il collezionista lo stato di conservazione è fondamentale, ma a differenza di altri settori, nell’ambito dell’iconografia devozionale il fatto che un pezzo sia anche “servito” al suo possessore, rappresenta a volte un valore aggiunto.
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