Un ritocco di qua, un ritocco di là…

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Il dipinto a Olio di Bartolomè Esteban Murillo (fonte: web)
Il dipinto a Olio di Bartolomè Esteban Murillo (immagine tratta dal web)

Quante volte vi sarà capitato di osservare santini con raffigurazioni simili o addirittura identiche, ma stampati da case editrici diverse? Tante volte, credo.

Il fenomeno – oggi scongiurato a colpi di diffide legali – fino alla prima metà del Novecento, e forse oltre, era tutt’altro  che raro.

I disegnatori di santini, oggi scomparsi, si recavano nelle chiese sparse per la città (si pensi per un attimo a tutte quelle di Milano) e “si ispiravano” alle statue, ai dipinti, alle incisioni, che vedevano esposti. A volte non c’era neppure bisogno di scomodarsi: bastava osservare le opere dei grandi artisti del passato.

Per fare il solito esempio da manuale: quante volte avete visto raffigurata sui vostri santini (o immaginette devozionali) l’immagine dell’Immacolata Concezione di Esteban Murillo? L’originale – uno straordinario  olio su tela  – si trova a Madrid nel Museo  del Prado.

Possiamo ammirare l’opera rappresentata nel n. 151 della Serie Isonzo della Egim, nella n. 78 della Serie Z della AR – Ambrosiana e nella n. 282 della Serie 2 stampata dalla EB di Enrico Beretta.

Un plagio? Assolutamente no. Nel caso specifico di tratta – come ho già accennato – di stampe di traduzione, ovvero riproduzioni di opere di artisti famosi.

L'Immacolata Concezione di Murrillo riprodotta nei santini editi da Ed.G.Mi, AR e EB
L’Immacolata Concezione di Murrillo riprodotta nei santini editi da Ed.G.Mi, AR e EB

La stampa di traduzione si differenzia dalla cosiddetta stampa di invenzione, caratterizzata appunto dall’originalità. Come sappiamo, in passato le case editrici si rivolgevano spesso ad artisti – magari non di livello eccelso – per realizzare le immagini da raffigurare sui santini. Pensiamo alla Zandrino (AR-Ambrosiana), a Barberis (ALMA),  a Bagni (SEB), a Collino (Ed.G.Mi), per indicare nomi più o meno conosciuti ai collezionisti filiconici.

Ebbene, quando capitava che una casa editrice copiasse, in qualche modo, un’immagine originale realizzata da una concorrente, allora poteva succedere di assistere a battaglie legali nei tribunali di competenza. Basta consultare i repertori delle sentenze della Cassazione Civile dell’epoca per avere un’idea di quanto accadesse.

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