Simboli iconografici: la viola del pensiero

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Collage di produzione italiana (cm 6,5 x 10,4). Seconda metà del XIX sec.
Collage di produzione italiana (cm 6,5 x 10,4). Seconda metà del XIX sec.

L’iconografia religiosa, in quanto interprete delle Sacre Scritture – intendendo quest’ultime nel senso più lato – può avere due diverse chiavi di lettura: una diretta, che è quella che scaturisce dal significato letterale dell’oggetto rappresentato; e un’altra indiretta, che invece richiede una conoscenza più colta che permette di leggere i significati più nascosti.

Senza voler addentrarmi nel complesso e affascinante campo della teologia simbolica, con il presente voglio iniziare una serie di post, che tratteranno proprio dei vari simboli che i filiconici sono abituati a osservare nelle immaginette delle proprie collezioni, ma dei quali, forse,  non tutti conoscono il vero significato.

Comincerò con la viola e, più precisamente – considerato che ne esistono più di 400 specie – la cosiddetta viola tricolor, comunemente nota con il nome di viola del pensiero. I francesi la chiamano pensée, il cui significato in italiano è semplicemente “pensiero”.

Il fiore viene regalato agli innamorati, perché significa che si è costantemente nei pensieri della persona amata.

In generale, dunque, quando si osserva un’immagine in cui è rappresentata una viola, se ne comprende il significato immediato e diretto che il fiore trasmette, ovvero un pensiero, un ricordo.

Nell’ambito dell’iconografia religiosa, genericamente, la viola del pensiero è associata all’idea della Trinità: i suoi tre colori (blu, viola e giallo) rappresentano le tre divine entità (Padre, Figlio e Spirito Santo). Essa è stata utilizzata inoltre nelle rappresentazioni dei memento mori: il pensiero, il ricordo, nel caso specifico, è riferito alla morte. Il cristiano deve ricordare che la vita terrena è breve e pensare alla salvezza per ottenere la vita eterna, dopo la morte materiale.

In una delle immagini, che potete osservare in alto a sinistra, è rappresentata una Croce – simbolo della salvezza – ricoperta da viole del pensiero. Il messaggio simbolico che si legge osservando i fiori è chiaro: ricorda… pensaci… Quindi il messaggio diretto: Chi ama la Croce si salva.

Nella seconda immagine, postata in basso, al centro della viola si vede un teschio, mentre alla base della piantina, le due ossa umane (si tratta di due tibie) incrociate. Il significato diretto è quello di pensare a Dio, sottolineato anche dalla didascalia. Il teschio e le tibie rimandano invece all’idea della morte terrena. L’esortazione dell’espressione francese “pensée chretienne” (pensaci cristiano!) è l’invito a riflettere e a meditare sulla propria vita e dunque sulla morte.

Incisione su acciaio colorata a mano su canivet meccanico. Parigi, Felix Editore. Metà XIX sec. Misure: cm 6,8 x 10,2.
Incisione su acciaio colorata a mano su canivet meccanico. Parigi, Felix Editore. Metà XIX sec. Misure: cm 6,8 x 10,2.

Chi fosse interessato ad approfondire la tematica dei memento mori può consultare, magari acquistandolo, il mio volume Memento Mori – la concezione della morte nell’iconografia di piccolo formato, Editoriale progetto 2000, Cosenza, 2013.

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2 risposte

  1. Stefania Colafranceschi

    trovo molto utili questi approfondimenti sul significato dei simboli.

  2. angela rotundo

    E’ bello oltre che conoscere le preghiere , la vita dei Santi apprendere il significato dei simboli

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