Una settimana fa – il 14 ottobre 2018 – Papa Francesco ha proclamato la canonizzazione di sette beati, fra i quali il 262° pontefice della Chiesa.
Un processo lampo, quello che ha portato alla proclamazione di San Paolo VI: era stato dichiarato Venerabile nel 2012 da Benedetto XVI e beatificato nel 2014 dallo stesso papa Francesco.
Non farò cenno alla biografia del personaggio, che potete leggere ovunque, ma come avrete compreso dal titolo di questo post, farò riferimento a un particolare, che emerge osservando alcuni santini a lui dedicati. Si tratta di un elemento che ha caratterizzato le figure di tutti i pontefici di Roma, a partire dal medioevo fino a Paolo VI appunto.
Sto parlando della tiara, detta anche triregno, ovvero la speciale e preziosa corona che veniva posta sul capo del nuovo pontefice al momento della sua incoronazione. Di forma conica, è sormontata da tre corone di diademi con un piccolo globo crucigero alla punta.
Le tre corone stanno a indicare che il pontefice è re di tre diversi regni (da qui il nome triregno): il papa è il re dei principi e dei re, è re del mondo ed è il Vicario di Gesù Cristo sulla Terra. Non esiste al mondo sovrano più grande del pontefice della Chiesa.
Tale particolare uso termina proprio nel 1963, con l’elezione di Paolo VI, che però usò la tiara in pochissime occasioni. L’anno dopo, durante la messa di riapertura del Concilio Vaticano II, papa Montini con un gesto simbolico si tolse la preziosa corona e la depose sull’altare.
Tuttavia, anche se i pontefici che saranno eletti successivamente non fecero uso della tiara, per la sua effettiva e definitiva abolizione si dovrà attendere il pontificato di Benedetto XVI.
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