Il nostro Bel Paese, come ben sappiamo, è da sempre teatro di terremoti che hanno interessato l’intero territorio, da Nord a Sud, senza risparmiare nessuna zona, e il sisma che ha colpito la provincia di Bergamo nelle scorse ore lo dimostra.
La paura degli effetti devastanti che la natura può provocare ha indotto ovviamente i fedeli ad affidarsi al santo protettore della propria città. Si può dire che, con specifico riferimento al terremoto, tutti i soggetti sacri venerati localmente sono chiamati a intervenire intercedendo presso l’Onnipotente.
Spesso, le invocazioni sono state indirizzate a Maria Vergine: elencare i paesi della nostra Italia e oltre che sono stati miracolati dallaMadonna durante il terremoto sarebbe davvero molto lungo.
Peraltro, sembra che soltanto a partire dal XVII secolo sia sorto il culto per alcuni santi specializzati contro i terremoti, come Francesco Borgia, Nicola da Tolentino, Filippo Neri e Sant’Emidio, che appunto fino al XVIII secolo aveva “competenza territoriale” esclusivamente sulla città di Ascoli e dintorni.
Si spiega così la didascalia di una immaginetta devozionale ottocentesca firmata dal litografo napoletano Apicella, raffigurante S. Brigida di Svezia, “da portarsi addosso contro del Tremuoto Tempeste e Saette“: non risulta infatti alcun patronato celeste contro i terremoti, ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa alla santa svedese.
È probabile che l’immaginetta fosse stata commissionata alla litografia napoletana da una comunità di fedeli di origine meridionale. Quale fosse, personalmente non saprei dirlo, forse la stessa Napoli, dove si trova anche una chiesa dedicata alla mistica svedese.
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