Scusatemi se ho utilizzato un titolo così forte per questo post, ma è troppo divertente, pur nella sua drammaticità, e non ho saputo resistere.
Stavo cercando fra i memento mori della mia collezione un pezzo da pubblicare, in occasione della commemorazione dei defunti, e mi è saltata all’occhio questa frase con la quale inizia la didascalia di questa emblematica immaginetta.
La figura è quella classica del teschio, circondata dalle tipiche frasi dei memento mori.
Sul lato sinistro infatti si legge:
“Tu che vantandoti di tua fallace bellezza, sei scandalo agli altri – mira il tuo vero ritratto“
Su quello opposto
“Mira qui, o mondano, ove vanno a finire i piaceri, le ricchezze, gli onori del tuo mondo che tanto ami“
Sul margine superiore
“Oggi a me, domani a te. Oggi sei vivo, domani puoi esser morto.
Ma, come dicevo, la parte più interessante è nella didascalia posta sul margine inferiore
“Ricordati sempre che presto sarai inchiodato in una cassa. I tuoi occhi immodesti, la tua bocca scandalosa, la tua lingua bestemmiatrice, e sacrilega, il tuo corpo come diverrà? Rimira questo teschio. E, l’anima,… è eternità“.
Si tratta di una stampa formato pagellina piuttosto recente, risalente alla prima metà del Novecento, appartenente alla categoria dei memento mori: pezzi sempre più rari, come ben sanno gli amici collezionisti.
Se avete trovato il post di vostro interesse potete esprimere la vostra opinione postando un commento o semplicemente condividendolo su uno dei vostri profili social cliccando su una delle icone poste all’inizio dell’articolo
Lascia un commento