Ricordati sempre che presto sarai inchiodato in una cassa!

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Scusatemi se ho utilizzato un titolo così forte per questo post, ma è troppo divertente, pur nella sua drammaticità, e non ho saputo resistere.

Stavo cercando fra i memento mori della mia collezione un pezzo da pubblicare, in occasione della commemorazione dei defunti, e mi è saltata all’occhio questa frase con la quale inizia la didascalia di questa emblematica immaginetta.

La figura è quella classica del teschio, circondata dalle tipiche frasi dei memento mori.

Sul lato sinistro infatti si legge:
Tu che vantandoti di tua fallace bellezza, sei scandalo agli altri – mira il tuo vero ritratto

Su quello opposto
Mira qui, o mondano, ove vanno a finire i piaceri, le ricchezze, gli onori del tuo mondo che tanto ami

Sul margine superiore
Oggi a me, domani a te. Oggi sei vivo, domani puoi esser morto.

Ma, come dicevo, la parte più interessante è nella didascalia posta sul margine inferiore
Ricordati sempre che presto sarai inchiodato in una cassa. I tuoi occhi immodesti, la tua bocca scandalosa, la tua lingua bestemmiatrice, e sacrilega, il tuo corpo come diverrà? Rimira questo teschio. E, l’anima,… è eternità“.

Si tratta di una stampa formato pagellina piuttosto recente, risalente alla prima metà del Novecento, appartenente alla categoria dei memento mori: pezzi sempre più rari, come ben sanno gli amici collezionisti.

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