Chi conosce la produzione Koppe di Praga, sa che essa è nota in particolare per le immaginette xilografiche dipinte a mano e, soprattutto, per l’utilizzo della doratura all’interno della raffigurazione.
Dopo aver realizzato l’incisione sul foglio di carta, le immaginette venivano rifilate una per una, per essere in un secondo momento affidate alla coloritura. Koppe di solito utilizzava colori ad acquerello o a tempera per le figure, mentre per gli sfondi impiegava della polvere d’oro.
Naturalmente non si trattava di oro puro, ma quello preparato appositamente per le dorature artistiche relative a produzioni popolari: nulla a che vedere con certe opere d’arte su legno per intenderci.
La polvere d’oro tuttavia presentava un problema, aveva cioè bisogno di un collante per restare attaccata al supporto. A questo serviva quella vernicetta trasparente che ogni collezionista che possiede almeno una di queste piccole opere d’arte conosce bene. La vernicetta in questione era appunto il collante, ottenuto con colla di coniglio e/o albume d’uovo.
Il risultato lo conosciamo benissimo tutti: immaginette dalla coloritura brillante che, nonostante il supporto non particolarmente resistente (carta sottile) sono giunte fino a noi perfettamente integre.
La firma J. Koppe Prag non sempre si trova stampata, ma ciò non ci impedisce di attribuire la paternità delle immaginette che ne sono prive, proprio grazie allo stile inconfondibile.
Ci sono poi immaginette che – al contrario – abbondano di indicazioni. Come quelle che state osservando, nelle quali il maestro non si è limitato a stendere la sua solita firma – che appare nascosta dalla doratura – ma ha aggiunto anche le sue iniziali “J.K.”.
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