Eh sì amici cari, fra 40 anni si compiranno le scritture. Io – che in questo momento ne ho 50, compiuti lo scorso agosto – potrei anche assistere al grande evento: di anni ne avrei 90.
Ora, senza farvi prendere dal panico, continuate a leggere, così avrete un quadro più chiaro della situazione.
Intanto, vi dico subito, che la data non l’ha stabilita uno dei tanti cialtroni che sono in giro, né i Testimoni di Geova che di date ne hanno fissate parecchie, ma non hanno mai indovinato, visto che siamo ancora qui. La scadenza, all’anno 2060, l’ha fissata – dopo una serie di studi e calcoli matematici – uno dei più grandi scienziati della storia, uno dei padri della scienza moderna, scopritore della legge di gravitazione universale.
Come avrete capito, sto parlando di Isaac Newton che al tema dell’Apocalisse dedicò molto tempo della sua esistenza. Cerchiamo di capire come.
Il metodo seguito dallo scienziato in realtà ha poco di scientifico, e non per i calcoli matematici applicati, quanto per la base di partenza. Proprio lui – che la leggenda vuole abbia scoperto il fenomeno della gravità da un fatto naturale, cioè la famosa mela che gli cadde in testa – nel caso specifico si basò su un passo citato nel libro dell’Apocalisse.
Al versetto 12,6 si legge: “La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni“. Newton partì da questo passo, ma ebbe presenti anche altri riferimenti, sempre di natura biblica, come Daniele 7,25 e 12,7; ma anche altri versi dell’Apocalisse, ovvero 11,3 e 13,5. Chi non li conosca a memoria, può andarseli a leggere.
Va precisato che, prima di Newton, il beato Gioacchino da Fiore, aveva fissato la data medesima della fine, molto più semplicemente, all’anno 1260. Ma evidentemente si è rivelata errata.
Il ragionamento del celebre matematico faceva partire il calcolo dei 1260 anni, citati dalla visione giovannea, dall’anno 800, ovvero dalla fondazione del Sacro Romano Impero d’Occidente. Pertanto, aggiungete 800 a 1260 e ricaverete l’anno esatto della fine del mondo.
Detto ciò, voglio rivolgermi a quanti – ora giovani – hanno deciso di stipulare mutui bancari ultradecennali: il consiglio è di stipularli per la durata di 50 anni, in modo da risparmiare 10 anni di rate.
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