Madre di Dio, salva la Russia!

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Nel 1958, suor Lucia de Jesus Rosa dos Santos – nota ai più come suor Lucia di Fatima, ovvero una dei tre pastorelli cui apparve la Vergine nel 1917 a Fatima – in una lettera indirizzata a Padre Agostino Fuentes, postulatore del processo di beatificazione di Francisco e Giacinta (gli altri due pastorelli), scriveva un appello che oggi potrebbe apparire profetico:

il Signore castigherà il mondo molto presto. Il castigo è molto imminente… Padre lo dica a tutti che la Madonna me lo ha detto molte volte: molte nazioni spariranno dalla faccia della terra. La Russia sarà il flagello scelto da Dio per castigare l’umanità se noi per mezzo dell’orazione e dei sacramenti non otterremo la grazia della sua conversione”.

Era, come detto, il 1958 e c’era l’Unione Sovietica, guidata da Nikita Chruščëv, primo segretario del Comitato Centrale del PCUS (Partito Comunista sovietico) e persona assolutamente atea.

In quel periodo, in piena guerra fredda, a breve il mondo avrebbe rischiato per la prima volta una catastrofe nucleare, a causa della crisi dei missili nucleari installati sull’isola di Cuba. Ne sarebbe seguito il famoso sbarco nella baia dei Porci su iniziativa americana.

A forza di preghiere, dopo trent’anni, nel 1991, avvenne lo scioglimento dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Il comunismo russo era stato finalmente sconfitto, la Russia non era più guidata da pazzi comunisti atei, ma – finalmente convertita – da un uomo nuovo che, nonostante il suo passato di ex funzionario del KGB, non rappresentava più una minaccia per la libertà. Il nuovo capo della Russia era un cristiano, ortodosso, timorato di Dio: il suo nome era/è Vladimir Putin.

Sul verso dell’immaginetta datata 1952, si invoca la salvezza della Russia

Sennonché oggi, come nel 1958, il rischio che si verifichi quella catastrofe nucleare, cui siamo scampati tante altre volte, è purtroppo ancora più attuale.

È evidente che lassù qualcosa non ha funzionato. Ci toccherà ricominciare a pregare.

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