Sulla vera data di nascita di Gesù si sono scervellati non pochi studiosi, cristiani e non credenti. Ma se sull’anno esatto sembra che vi sia una certa convergenza di opinioni – per cui Gesù sarebbe nato fra il 7° e il 4° secolo a.C., basandosi sulle fonti evangeliche che fissano la nascità di Cristo negli ultimi anni di vita di Erode il Grande – non si può dire lo stesso per quanto riguarda il giorno e il mese. E anche in proposito gli studiosi si sono sprecati in mille teorie e calcoli.
Non esporrò le varie posizioni, ma ne presenterò una mia personale, non basata su studi storici, né teologici, bensì sull’osservazione di alcune immagini devozionali. Dunque, nulla di scientifico – ammesso che sia possibile condurre un’indagine scientifica sulla nascita di Gesù.
Intanto è opportuno sottolineare – qualora ce ne fosse bisogno – che il 25 dicembre è una data del tutto convenzionale, con la quale si è indicato il Natale di Gesù soltanto a partire dal IV secolo, dunque ben 400 anni dopo la nascita di Cristo. Il motivo per cui i padri della Chiesa fecero coincidere il Natale cristiano con la nascita del Sol Invictus pagano è ormai piuttosto noto: invece di sopprimere la festività pagana, operazione non facile e destinata al fallimento, si decise di sostituire il soggetto festeggiato. Ma anche tale questione non può essere affrontata in poche righe, per cui chi vuole potrà approfondire ricercando altre fonti.
Se quanto detto è vero, anche il momento del concepimento di Gesù da parte dello Spirito Santo nel ventre virginale di Maria non può coincidere – come invece avviene nel Calendario Liturgico – con il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa ricorda appunto l’Annunciazione del Signore. Se calcoliamo 9 mesi di gravidanza a partire da questa data, arriviamo al 25 dicembre, giorno di Natale. Se infatti è errato il giorno della nascita, è sbagliato anche quello del concepimento.
Stabilire dunque quale sia stato realmente il giorno in cui Maria ha partorito Gesù, vuol dire individuare il giorno in cui Egli è stato concepito. Impresa assolutamente difficile, se non del tutto impossibile, considerato che l’unica fonte che riferisce dell’Annunciazione e dunque del concepimento di Gesù è il Vangelo di Luca (Lc 1,26-1,38,), il quale però non specifica né il giorno, né il mese in cui ciò avvenne.
Fatta questa premessa necessaria, osservando alcune immaginette religiose, apprendiamo che il momento del concepimento, ovvero l’istante in cui Gesù si è incarnato nel ventre di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo, coincide con un periodo astrale ben preciso, cioè quando il sole si trova nella costellazione della Vergine: Sol in Virgine.
Sappiamo che questo periodo va dal 23 agosto al 22 settembre. Il che non ci consente di conoscere il giorno esatto della nascita, ma – dando per certi nove mesi di gravidanza – ci permette di dedurre che Gesù nacque presumibilmente nel periodo che va dal 21 maggio al 21 giugno.
Gesù sarebbe nato sotto il segno dei Gemelli.
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Gian Piero Pacini
Molto inressante il ragionamento basato su punti di riferimento inevitabilmente incerti. Forse potrebbero essere d’aiuto i “Rotoli del Mar Morto” che però pare che non se ne voglia approfondire i contenuti ma nemmeno l’esistenza.
angela rotundo
Io non credo nell’oroscopo quindi o gemelli o altro segno per me è indifferente comunque l’articolo molto interessante
Gaetano Barbella
Ho letto con molto piacere questo suo articolo.
Mi trovo in questi giorni preso per uno studio sull’opera Melencolia I del famoso artista del 1500, Albrecht Durer.
In particolare egli si è ritratto in un suo dipinto in una posa in atteggiamento ieratico, intenzionalmente per somigliare a Gesù. Ma era una cosa consueta per molti artisti della sua epoca. Resta il fatto che il Durer sia nato il 21 maggio 1471, nel segno dei Gemelli, e mi è sembrato, sulla scorta dello studio della sua opera Melencolia I, che vi abbia disposto un certo segno nell’intento di combinarlo ideograficamente alla suddivisione di 12 settori, ognuno di 30°, dello Zodiaco. Questo ritenendo – secondo me – che anche Gesù sia nato nel segno dei Gemelli come lui. Allora preso da conforto nel leggere il suo post, ho colmato il vuoto del mio studio in questione, permettendomi di far capo al suo studio appena letto. Mi piacerebbe inviarle il testo del capitolo in cui si parla della sua questione dei Gemelli, oppure l’intero scritto. Ma non ho il suo recapito e-mail per farlo. Mi scriva e glielo invio.
Cordiali saluti,
Gaetano Barbella