L’emigrazione italiana in un santino degli anni Cinquanta

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Lo studio dell’iconografia devozionale, com’è noto, va al di là dell’immagine raffigurata su qualsiasi supporto e si estende anche al contesto storico, sociale e spesso politico del momento. Osservare dunque la figura rappresentata sul recto è fondamentale, ma altrettanto importante è leggere il testo stampato sul verso, ovvero quello che comunemente conosciamo come “preghiera” o “invocazione” al santo raffigurato.

Riflettevo su questo, mentre osservavo un santino molto comune, ben noto alla maggior parte dei collezionisti e appassionati. Chissà quante volte vi è capitato fra le mani, con i bordi sagomati – come questo che state osservando – o lisci. Ma quante volte vi siete soffermati a osservarlo con attenzione e, soprattutto, a leggerne il testo riportato sul verso?

Partiamo dal soggetto raffigurato: Santa Francesca Saverio Cabrini. Vi risparmio la biografia, che potete trovare facilmente sul web. Dirò soltanto che il suo nome è legato alla storia dell’emigrazione italiana nelle Americhe, in particolare negli Sati Uniti d’America. Qui la Nostra si distinse per l’attività di assistenza continua che prestò ai nostri connazionali che, valigie di cartone alla mano, nel secondo dopoguerra raggiunsero in massa quei luoghi, nella speranza di un futuro migliore.

Gli anni Cinquanta sono noti anche come gli anni della ricostruzione e del boom economico anche per l’Italia, ma non fu così facile e scontato ricostruire. Importanti aiuti vennero proprio dagli USA che erano stati coprotagonisti della liberazione dal nazifascismo.

Ma rischio di divagare. L’immagine raffigurata vede la santa in abito da religiosa (fu fondatrice della Congregazione delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù) e sullo sfondo un paesaggio, quello americano, con i nostri connazionali al lavoro.

Il testo stampato sul verso potete leggerlo ingrandendo l’immagine. Voglio però sottolineare alcuni passi, come quello che dice “Guarda alla Tua e alla nostra Patria che soffre e spera, guarda alla grande Nazione del Nord America, che accolse il Tuo ultimo anelito” (morì a Chicago nel 1917); e questo: “La Tua Intercessione ottenga che queste due Nazioni, unite l’una all’altra dai vincoli di un fraterno aiuto… e che il nostro Paese sia preservato dal pericolo di un ateismo crudele” (il riferimento è ovviamente all’Unione Sovietica e ai comunisti).

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