L’immaginetta che voglio mostrarvi è una tipica incisione fiamminga, raffigura il Beato Francesco De Geronimo (oggi santo), misura cm 6,8 x 9,2, con coloritura a mano, firmata Cornelius de Boudt. Il verso è bianco.
La biografia del santo potete trovarla sul web. La didascalia dell’immaginetta, che ne riporta una sintesi in latino, all’ultimo rigo è scritta in fiammingo. Di seguito vi riporto la traduzione in italiano
Il Beato Francesco De Geronimo
morì a Napoli l’11 maggio 1716
all’età di 74 anni, 46 di vita religiosa.
Approvati i suoi miracoli il 9 febbraio 1806, il 2 maggio
dello stesso anno è stato proclamato beato da Pio VII.
Toccato la Sacra Reliquia
Dal punto di vista iconografico notiamo il soggetto raffigurato nel suo abito di gesuita. L’incisione all’acquaforte è impressa su carta vergellata. Insomma, apparentemente tutto normalissimo.
Se riflettiamo bene però, c’è un particolare, che forse ai più esperti non sarà sfuggito: l’incisione è firmata, come già accennato, Cornelius de Boudt, incisore fiammingo nato ad Anversa nel 1660 e morto nel 1735. Se l’incisione è autentica, e vi assicuro che lo è, una parte di essa, cioè la didascalia, è stata aggiunta successivamente all’ultima data indicata, cioè al 1806.
Nulla di strano, intendiamoci. C’è soltanto da capire se anche l’immagine sia stata stampata successivamente, da una piastra originale, sulla quale sono state poi incise le scritte aggiunte. Sennonché, lo stile della coloritura farebbe pensare che quest’ultima sia stata eseguita almeno un secolo prima.
La mia personale opinione è che, nonostante lo stile della coloritura, qualcuno ha utilizzato la matrice di rame originale, cancellando la precedente didascalia scritta in fiammingo – ma dimenticando di cancellare l’ultimo rigo – e incidendo la scritta in latino.
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