I Vangeli canonici parlano molto poco di Giuseppe, padre putativo di Gesù. Dai quattro Evangelisti sappiamo che egli apparteneva alla stirpe di Davide, che «Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo» (Mt. 1,18), cosa che lui apprese da un angelo del Signore; lo stesso che lo avvertì di fuggire con il Bambino e la madre, quando Erode voleva ucciderlo, e gli disse di tornare quando quello era morto (Mt 2,23; Lc 2,39). Era dunque presente quando Gesù nacque (Lc 2,7) e durante il rito della circoncisione (Lc 2,21). Sappiamo anche che egli era carpentiere (Mt. 13,55; Mc 6,3).
Ma se vogliamo sapere altro dobbiamo rivolgerci alle fonti apocrife e alle nostre immaginette religiose che dei Vangeli Apocrifi sono fra i mezzi di diffusione più importanti. Apprendiamo così che Giuseppe, prima di diventare promesso sposo di Maria, era già stato sposato con tale Escha (o Meleha), dalla quale aveva avuto quattro figli maschi (Giuda, Giusto, Giacomo e Simone) e due femmine (Assia e Lidia), e che all’età di quarant’anni (alcune fonti parlano di 49 anni) era rimasto vedovo.
A giudicare dall’iconografia devozionale, dovremmo dar ragione a quelli che ce lo presentano già anziano, con il Bambino in braccio, o accanto a una giovanissima Maria. Quest’ultima, secondo il Protovangelo di Giacomo, la Storia di Giuseppe il Falegname e lo Pseudo Matteo, quando conobbe Giuseppe, aveva appena dodici anni. Verrebbe da dire “più un papà che un marito”, ma a quell’epoca le cose andavano diversamente. E poi non è detto che siano andate proprio così.
Fra gli attributi che possiamo osservare nelle immaginette devozionali notiamo spesso il giglio. La spiegazione più comune è quella secondo cui Giuseppe era uomo giusto, e il giglio ne sottolinea la purezza. In realtà l’origine di tale attributo si deve a un episodio, riportato nel Vangelo della Natività di Maria, ma anche accennato in altri (Pseudo Matteo e Protovangelo di Giacomo), che racconta come Giuseppe, vedovo già avanti con l’età, partecipò insieme con un gruppo di aspiranti a pretendere la mano di Maria.
La scelta cadde su di lui, attraverso un segno celeste: solo il suo bastone fiorì. Quel fiore era un giglio, che nella maggior parte delle immagini è raffigurato senza il bastone.
L’apocrifo La storia di Giuseppe il falegname riporta gli ultimi giorni dell’esistenza di Giuseppe, che muore all’età di centoundici anni. È lo stesso Gesù che racconta: «L’età, dunque, di mio padre, quel vecchio giusto, fu complessivamente di centoundici anni, così avendo deliberato il Padre mio celeste.Il giorno poi in cui l’anima abbandonò il suo corpo era il giorno ventisei del mese di abib» (15,1).
Ciò vorrebbe dire che Giuseppe sopravvisse alla morte di Gesù, al contrario di quanto ipotizzato da altre fonti, secondo le quali egli sarebbe morto prima che Gesù iniziasse la sua predicazione (intorno ai 30 anni), e dunque pressappoco all’età di 72 anni.
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angela rotundo
Molto bello
LUDOVICO NOBILI
Non sono d’accordo sugli anni che aveva Giuseppe quando con conobbe Maria e che fosse vedovo con sei figli.
Non lo credo sia perchè il progetto di Dio era di dare come sposo a Maria una persona pura e casta quale Maria merirasse, sia perchè di tutti questi figli di Giuseppe di cui si vocifera da qualche parte nessuno ne parla. I progetti di Dio non sono casuali e tutti tendono alla perfezione divina.
Ludovico Nobili