L’anello nuziale di Maria Vergine

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Il bello della devozione popolare è il fatto di credere e basta, senza porsi domande. Non è forse vero che Gesù ha detto: “beati coloro che crederanno senza aver visto” ? (Gv 20, 25-29)

Molto spesso, il devoto non vuole farsi domande, perché sa che non troverebbe risposte o che, quand’anche ve ne fossero, servirebbero soltanto a minacciare la sua fede (rectius la sua devozione).

Si sa, quando si parla di reliquie si entra in un campo minato. Sono vere? Chi lo sa! E quelle corredate da certificato di autenticità firmato dall’autorità ecclesiastica? Idem, come sopra.

Nessuno può certificare che quel pezzettino di ossa, di carne, quel grumo di sangue, quel vestito, quella mano, etc. siano appartenuti a quel martire, a Gesù o alla Vergine Maria.

A proposito di Maria Vergine, le reliquie conosciute sono molteplici, dalle più celebri come la “sacra cintola”, il “maphorion” (il manto usato da Maria per coprirsi il capo), a quelle più “originali” come il “latte” e i “capelli”.

Una reliquia “curiosa” è l’anello nuziale della Vergine Maria. Sì esatto, proprio quello che, probabilmente, al momento delle nozze le infilò al dito il suo sposo terreno Giuseppe. San Giuseppe.

Il più famoso (ma quanti anelli nuziali ebbe la Madonna?), si conserva nel Duomo di Perugia, nella Cappella di San Giuseppe, detta anche del Santo Anello, custodito a prova di ladro in due cassaforti (una di legno e l’altra di ferro). Pensate che per aprirle occorrono ben 14 chiavi, di cui sette sono conservate al Comune, quattro si trovano nella Cattedrale, una presso il Collegio della Mercanzia, l’altra presso il Nobile Collegio del Cambio e infine, una è custodita dall’arcivescovo.

Quello che vedete qui nelle foto è un facsimile in alabastro, mentre l’originale è di calcedonio (vedi immagine sotto), realizzato in poche migliaia di esemplari nel 1879, ed è stato a contatto diretto con l’originale, come attesta il certificato di autenticità, scritto in latino, di cui riporto la mia traduzione

Io sottoscritto faccio fede e attesto che questo Anello di Alabastro, legato a un filetto di seta e sigillato com’è uso, è per forma del tutto simile all’Anello Nuziale della Beata Maria Vergine, che si conserva nella Cattedrale di Perugia, custodito con devozione massima nel Tabernacolo, è stato posto a diretto contatto con il medesimo Santo Anello. Con fede. Perugia, 11 luglio 1879.

Dagli studi eseguiti, parrebbe che la reliquia “originale” custodita nel Duomo di Perugia risalga effettivamente al I secolo dopo Cristo. Se volete conoscere la storia dell’Anello fate una ricerca sul web. Ma prima di chiederci se si tratta proprio di “quell’anello”, vorrei fare una considerazione poco “religiosa”, senza con ciò rischiare di essere definito blasfemo da qualcuno dei miei pochi lettori.

L’originale custodito a Perugia, in una foto tratta dal web.

L’anello in questione all’esterno misura cm 3,5 x 3 (nella parte inferiore è piatto, il che fa pensare che in realtà fosse un sigillo), all’interno misura invece 1,5 cm, perciò simile a un anello che possa essere infilato a un dito di una fanciulla, anche piuttosto magra. Ebbene, non conosco il peso, ma provate per un attimo a immaginarvelo al dito.

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3 risposte

  1. Gian Piero Pacini

    Le considerazioni sono come al solito puntuali e precise. La chiesa però ricorre all’espediente rappresentato dal fatto che l’autenticità dell’oggetto ha un valore relativo, per spiegare che il vero valore è dato dalla fede dimostrata dai seguaci della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Quindi, come le date delle ricorrenze importanti (Natale, Pasqua e commemorazione dei santi) non è necessario che ne sia accertata l’esattezza, è sufficiente il riconoscimento fideistico della circostanza, del fatto o dell’avvenimento. In sostanza, si tratta di convenzioni.

  2. caterina

    Obiettivamente parlando, e sono cattolica, non credo si tratti del vero anello della Madonna.

  3. Susanna

    La mistica Caterina di Emmerick in una delle sue visioni sulla vita della Madonna (il testo è reperibile su internet è molto bello ed edificante e narra la storia di Maria e di Gesù e ci mostra da vicino e con semplicità come Dio, attraverso Suo Figlio, si è fatto vicino a noi per salvarci) vide l\’anello nuziale di Maria Santissima e così lo descrive: \”non è né d\’oro e neppur d\’argento, né di alcun altro metallo ma di materia bruna luccicante e largo più di un dito\” … Quello che noi pensiamo o riteniamo sia possibile o ragionevole vale veramente poco di fronte al mistero di Gesù, Dio fatto uomo e accolto nel grembo di una donna, la beata vergine Maria, concepita senza peccato originale e morto e risorto per ciascuno di noi … Buona e Santa Pasqua a tutti ! Susanna

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