Il titolo si riferisce all’omonima edizione pubblicata a Parigi da Edwin Tross nel 1856, con prefazione in lingua italiana di Luigi Odorici. Titolo completo “L’Alfabeto della Morte di HANS HOLBEIN – Attorniato di fregii incisi in legno, ed accompagnato di sentenze latine e di quartine del XVI secolo, scelte da Anatole de Montaiglon.
Hans Holbein il Giovane (Augusta 1497 – Londra 1543), pittore e incisore, realizzò la serie di incisioni della Danza della Morte probabilmente fra il 1523 e il 1526. Come spiega Luigi Odorici, sembrerebbe che Holbein “irato dallo sfarzo dei potenti del secolo, volle consolarsi, simboleggiando col suo pennello la fine dell’uomo per tutti uguale”.
Tre secoli dopo, ispirata alla serie originale, questa particolare edizione presenta la serie sottoforma di lettere, o meglio, di capilettera, circondati ciascuno da ulteriori immagini che fanno appunto da cornice. Ovviamente un’immagine vale mille parole
Ogni lettera, raffigurata con una scena della Morte, costituisce l’iniziale di un breve brano scritto in latino, seguito da una massima in italiano. Molto interessanti le immagini che si trovano alla base delle cornici, come quella che dice “vado mori” oppure “sequere me“. La traduzione è superflua.
Sotto l’aspetto tecnico, parliamo di xilografie su carta.
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Gian Piero Pacini
L’arte e la poesia si esprimono in ogni campo e particolarmente in quello della fede in tutte le sue sfaccettature; questo in qualsiasi epoca. Se a questo si aggiungono i problemi di relazione politico/sociali diventano una miniera inesauribile. Non resta che distinguere quanto di meglio veniva e viene espresso da quello che costituiva e costituisce il peggio perchè ispirato a fini commerciali.
mario
Concordo. La bellezza delle immagini e la grande maestria dell’autore si commentano da sole! Capolavori.