Pensate se ai tempi di Gesù fossero esistiti gli smartphone. Oggi non staremmo a chiederci quale fosse davvero il suo aspetto, se alto, bello e biondo o altro. Centinaia di foto starebbero a documentare quello che accadde realmente, dalla condanna alla flagellazione, fino alla sua crocifissione. Immaginatevi quanti curiosi, armati di fotocamera, avrebbero ripreso ogni istante della Passione.
Secondo una leggenda popolare molto nota, ci fu una donna che “fotografò” il volto di Gesù, mentre Egli portava la croce fino al Golgota. Il suo nome è Veronica.
Di essa però non v’è riscontro nei Vangeli, anzi la sua esistenza deriverebbe da una costruzione filologica del suo stesso nome.
In realtà, si è voluto forzatamente identificare la Santa – la cui ricorrenza per i cattolici cade il 12 luglio – con l’emorroissa che fu miracolosamente guarita da Gesù, dopo che ella gli toccò il mantello.
Il nome di quest’ultima era Berenike, di origine greca, il cui significato è “portatrice di vittoria“.
Accade che nella traduzione in latino, la lettera “B” divenne “V”, e il nome da “Bereniche” divenne “Vereniche”. A ciò si deve aggiungere che, a seguito di una vera e propria manipolazione filologica, Vere-nike si trasforma in “vera-icona”, cioè accoppiando il termine latino “vera” con quello greco “ikone“, la cui traduzione corrisponde a “vera immagine“.
A questo punto si inserisce un’altra leggenda, che spiegherebbe l’esistenza del panno di lino oggi conservato nella Basilica di San Pietro a Roma, sul quale sarebbe impresso il Volto Santo.
Si racconta che un giorno l’imperatore Tiberio, affetto da una grave malattia, ordinò che fosse condotto a lui il guaritore di nome Gesù. Il messo partì, ma non riuscì a trovare Gesù, che era già stato crocifisso. Trovò però i suoi seguaci e fra loro Veronica, la donna che gli aveva asciugato il volto e ne aveva conservato il panno.
Volusiano – questo il nome del messo – si fece consegnare il panno che portò immediatamente a Tiberio, il quale appena toccato guarì all’istante.
Le ragioni della popolarità, e della devozione, della Veronica si devono anche all’esistenza di questo panno, che – lo ricordiamo – non è il solo: a parte il lenzuolo della Sindone, di veli con l’immagine di Gesù impressa se ne contano almeno una decina.
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angela
molto bello grazie