La simbologia del memento mori

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Memento Mori. Incisore I.A. Friedrich. Germania XVIII secolo
Memento Mori. Incisore I.A. Friedrich. Germania XVIII secolo

Lo studio dell’iconografia religiosa di piccolo formato consente di acquisire una serie di conoscenze, relative al rapporto dell’uomo comune, quello appartenente al popolo, alle classi umili, con la santità e con il concetto di eternità. Sotto quest’aspetto, i memento mori sono ricchissimi di simboli: i cosiddetti omnia temporalia, ovvero tutti quegli oggetti che rappresentano un monito per il cristiano. Il teschio, la clessidra, l’orologio, la falce, i libri, e molti altri, assumono dei significati precisi, in relazione alla vita terrena dell’uomo e, alla fine di essa, con la morte del corpo, alla conquista della vita eterna.

L’immagine che vi presento è un’incisione davvero molto interessante, ricchissima di simbologia. Molti ovviamente la troveranno tetra e macabra ma, come ho già detto più volte, l’iconografia cristiana è piena di questi simboli, non fosse altro per il fatto che lo stesso Gesù Cristo è morto e risorto e che uno dei concetti fondamentali del Cristianesimo è proprio quello della morte e della conseguente “vita eterna”.

Ma esaminiamo attentamente l’immagine, che vedete  a sinistra.

Già la cornice presenta degli elementi “inquietanti”: pipistrelli, ragnatele e un grosso insetto, richiamano il concetto di pulvis et umbra, di cui al versetto 12 del Salmo XXXIX, sottolineato anche in lingua tedesca, a destra.

Ma la parte più interessante è rappresentata dall’immagine in primo piano. Su un libro chiuso è poggiato un teschio. Dietro uno strumento musicale, un vaso di fiori, degli spartiti – uno in particolare sul quale è scritto “Memento Mori”. Un piccolo angelo, soffia con una cannuccia delle bolle di sapone, che si perdono in un paesaggio desolato.

Il teschio, come sappiamo, è il simbolo per eccellenza del memento mori: la sua presenza richiama il concetto stesso di morte terrena. I libri stanno a indicare il sapere scientifico, che rappresenta un limite per l’uomo: il sapere dell’uomo è limitato rispetto all’onniscienza di Dio e la sete di conoscenza è indice di vanitas, e pertanto conduce alla morte (il teschio). Gli spartiti sono in relazione con gli strumenti musicali, che giacciono muti e inutilizzati. Dunque, silenzio: morte.
Il vaso di fiori, appassiti, con la candela spenta, simboleggiano la vita che finisce. I fiori freschi richiamano invece la bellezza esteriore e dunque la vanità.

Il concetto di vanitas viene accentuato dalla figura dell’angelo che soffia nella cannuccia, creando bolle. Il riferimento è al concetto di homo bulla, cioè l’uomo non è altro che una bolla d’acqua, debolissima, che svanisce non appena viene toccata.

Memento Mori - particolare
Memento Mori – particolare

Questo sito non si occupa di teologia e il sottoscritto non vuole impartire insegnamenti morali a nessuno. La morte è uno dei soggetti più ricorrenti nell’iconografia religiosa e i memento mori rappresentano una tipologia importante nell’ambito della produzione generale. Chi volesse approfondire l’argomento, sotto l’aspetto strettamente iconografico e collezionistico, può consultare – o  acquistare – il mio libro: Memento Mori – la concezione della morte nell’iconografia di piccolo formato, editoriale progetto 2000, Cosenza, 2013.

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