Gli amici collezionisti sanno benissimo che le immaginette religiose, che siano santini o immaginette devozionali, in genere non riportano l’anno di produzione. Come ho spiegato altre volte, e a beneficio di coloro che si sono avvicinati al mondo della filiconia da poco, quella di datare un’immaginetta è un’esigenza propria del collezionista, che nulla importava (importa) all’editore/stampatore, il quale poteva stampare e ristampare la stessa immagine per quanti anni voleva.
La mancanza di una data precisa sull’immaginetta dunque costituisce per il collezionista un problema, che può essere risolto ricorrendo ad altri criteri, come la tecnica di stampa, il nome dell’incisore, lo stile, la carta, l’imprimatur, etc.
Tuttavia, per quanto i predetti criteri possano aiutarci a individuare il periodo in cui il nostro pezzo sia stato prodotto, difficilmente sono in grado di “dirci” l’anno esatto in cui esso è stato stampato. Per questo, quando il collezionista trova un riferimento specifico, come una data scritta a mano sul verso o addirittura l’anno di stampa, può ritenersi molto fortunato.
Vi sono poi immaginette particolari in cui l’anno di realizzazione è indicato, ma in maniera nascosta. È il caso di questa incisione a bulino su carta vergellata, firmata I.A.P., sigla dell’editore Iohann Andreas Pfeffel di Augsburg, raffigurante San Giovanni Nepomuceno.
In base alla tecnica di stampa, al tipo di carta e al nome dell’editore, vissuto fra il 1674 e il 1748, potremmo dire che l’incisione è stata realizzata fra la fine del 600 e la metà del 700. Ma qui viene il bello (disse qualcuno che non ricordo)
Se facciamo attenzione alla didascalia, scritta in latino – VIbra De aXe tVas, nepoMVCene, faCes – fa’ brillare le tue stelle dal cielo, Nepomuceno (la traduzione è mia) – noteremo che alcune lettere hanno una dimensione maggiore rispetto alle altre.
Si tratta di numeri romani, le quali nel nostro caso compongono un cronogramma del tipo esatto-addizionato (ne ho parlato anche QUI). Ebbene, sciogliendo il cronogramma ed effettuando il calcolo, ricaviamo l’anno 1726.
Se avete trovato il post di vostro interesse potete esprimere la vostra opinione postando un commento o semplicemente condividendolo su uno dei vostri profili social cliccando su una delle icone poste all’inizio dell’articolo
Copyright (©) Tutti i diritti riservati
Lascia un commento