Il velo nero della Vergine

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Tutti conoscono il Santuario della Vergine di Loreto: secondo la leggenda esso è sorto nel luogo in cui alcuni angeli posarono, intorno al 1294, le mura della vera casa della Madre di Gesù, quella – per intenderci – dove l’Angelo Gabriele annunciò a Maria che avrebbe concepito il Figlio di Dio. Ogni anno quella casetta, che si trova appunto all’interno della cattedrale, è meta di migliaia e migliaia di pellegrini.

La venerazione per la Madonna di Loreto è fra le più antiche e diffuse, come dimostrano i vari strumenti di devozione che nei secoli sono stati prodotti: dai rosari con i quali i pellegrini recitavano le famose Litanie alle medagliette votive e ovviamente alle immaginette religiose.

Un’attenzione particolare meritano le immaginette-reliquia, ovvero quelle che contengono un pezzetto del Velo nero indossato dalla statua della Vergine di Loreto il Giovedì e il Venerdì Santo e poi toccato sulle sacre Mura della casa.

Le più interessanti sono quelle che contengono anche l’Attestazione del Custode, come quella – che potete osservare – stampata per l’anno 1852. Di seguito vi riporto il testo:

“Attesto Io sottoscritto Custode della Casa di Loreto, che il Velo nero sigillato
ed annesso a questa mia sia stato indosso nel Giovedì e Venerdì Santo alla
Sacra Statua Loretana, e poi toccato nelle S. Mura e nella S. Scodella della
Beatissima VERGINE, che si conserva in questa sua S. Casa. In fede…
Loreto dalla Custodia questo dì 14 Ag. 1852″

La tradizione del Velo nero è molto antica: originariamente esso non veniva toccato sulla statua, bensì sulla Veste della Madonna. Si tratta della Veste che la tradizione voleva fosse stata indossata dalla Vergine in persona, che veniva custodita in un baule all’interno della Santa Casa.

Nel 1797 le truppe di Napoleone, com’è noto, trafugarono la statua e con essa anche la Veste, ma mentre nel 1801 la statua fu restituita, su insistenza di Papa Pio VII, della Veste non si ebbe più traccia né notizia alcuna. Da allora, il Velo nero fu messo soltanto  “indosso alla Sacra Statua”, per poi spezzettarlo e distribuirlo ai devoti appunto.

L’Attestazione inoltre fa riferimento a un altro importante oggetto: la “Sacra Scodella”. Questa – che la tradizione voleva essere appartenuta alla Sacra Famiglia e dunque utilizzata dalla Madonna – era custodita all’interno delle Sante Mura e in essa si raccoglieva la polvere presa  nel sacro luogo, dopo essere stata passata al setaccio. Quindi veniva benedetta e data in parte ai vasai, che la mischiavano con l’argilla per farne delle ciotole, e in parte distribuita in bustine ai devoti.

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