Il miracolo eucaristico di Walldürn

Santino moderno raffigurante il celebre miracolo
Santino moderno raffigurante il celebre miracolo

In varie parti del mondo si conserva memoria di eventi prodigiosi inspiegabili dalla scienza ma riconosciuti dalla Chiesa. Molti di essi sono legati al Sacramento Eucaristico e hanno rivelato in modi diversi la “presenza” di Gesù.
Mediante la preghiera eucaristica e l’azione dello Spirito Santo si assiste alla transustanziazione, intesa come la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo anche se nulla di visibile appare ai nostri occhi perché pane e vino rimangono inalterati nella forma e nella sostanza.

Nella storia della Chiesa però sono riportati numerosi Miracoli Eucaristici, durante i quali si è verificata la trasformazione sostanziale di questi due elementi/alimenti in sangue o carne. Tali eventi miracolosi sarebbero avvenuti in occasione di messe celebrate da sacerdoti dubbiosi sull’effettiva presenza del Corpo di Nostro Signore all’interno dell’Ostia consacrata, come nel caso del Miracolo Eucaristico di Lanciano o a seguito di furti sacrileghi delle Particole (Miracolo Eucaristico  di Trani).

Ogni anno migliaia di fedeli si recano in pellegrinaggio a Walldürn, in Germania, per venerare la Sacra Reliquia: un corporale insanguinato conservato presso l’altare laterale della Basilica Minore di San Giorgio.

Il miracolo di Walldürn rappresentato su una cromolitografia praghese di inizio Novecento
Il miracolo di Walldürn rappresentato su una cromolitografia praghese di inizio Novecento

Si narra che nel 1330 un sacerdote di nome Heinrich Otto mentre stava celebrando la Santa Messa, rovesciò inavvertitamente il calice con le specie del vino consacrato che trasformatosi subito in sangue macchiò il corporale riproducendo un’immagine di Gesù crocifisso, circondata da undici teste uguali del Redentore coronato di spine.

Perché undici? Azzardando possiamo affermare che l’undici è la prima cifra che segue il dieci; secondo un simbolismo, la serie di numeri dall’uno al dieci esprimerebbe “la somma di tutte le cose”, cioè l’intero mondo creato. Interpretando l’uno come Dio, aggiunto al Mondo (10) si spiegherebbe il senso attribuito all’undici, ritenuto “il numero delle rivelazioni”, segno dell’inizio della vera conoscenza. Anche l’Eucarestia è considerata l’essenza della rivelazione e rende manifesto il sacrificio di Cristo a favore dell’umanità. L’undici è anche il numero degli apostoli che (escluso Giuda) rimasero fedeli al Messia diffondendo nel mondo il suo messaggio salvifico.

Il sacerdote non ebbe il coraggio di rendere noto il miracolo e per tanti anni nascose il corporale “macchiato” sotto l’altare. Quando fu in punto di morte, lo consegnò al suo confessore raccontandogli quanto accaduto. Questa storia fu descritta nel 1589 dal monaco Hoffius.

Un santino popolare, monocromatico, stampato in Germania negli anni Trenta
Un santino popolare, monocromatico, stampato in Germania negli anni Trenta

Fin dall’inizio il corporale con la particolare immagine di Cristo fu molto venerato e ad esso si attribuirono conversioni e guarigioni. L’evento straordinario, confermato da papa Eugenio IV, divenne presto famoso in tutta l’Europa, e fu in seguito rappresentato da molti artisti e riprodotto in santini e immaginette devozionali.

Quel Gesù lontano nel tempo sembra essere ancora oggi in mezzo a noi, lungo i sentieri della nostra vita. Di fronte ad un così tangibile mistero anche chi crede può essere offuscato dall’ombra del dubbio, imprigionato nei limiti di una ragione legata ai condizionamenti di una materialità che pur ci appartiene. La nostra razionalità costruita su un pensiero prettamente scientifico sottoposto al rigido vaglio di leggi fisiche, fa molta fatica ad “arrendersi” al soprannaturale. È allora che deve o dovrebbe emergere il valore della fede che se è vera e autentica riesce a farsi conoscenza contemplativa e adorante dell’Eucarestia.

Molti sono gli artisti che si sono lasciati irretire, soggiogare, affascinare dal mistero di Dio – cibo di vita – traducendolo artisticamente nelle loro opere. E che dire di Santa Chiara che, difronte all’assalto dei soldati saraceni penetrati con la forza nel chiostro del convento di S. Damiano, riesce a metterli in fuga mostrando loro l’Ostensorio? Gesù così si espresse nell’Ultima Cena: Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. Parole che risuonano sull’altare della nostra conclamata modernità con tutta la loro inalterata, suggestiva, antica ma sempre nuova potenza evocativa.

3 risposte

  1. Enzo Cavaricci

    Ero a conoscenza del miracolo eucaristico di Bolsena. Grazie, Carmen, per queste testimonianze!

  2. Bruno La Marra

    Due anni fa con gli alunni visitammo una mostra sui miracoli eucaristici, ne erano menzionati oltre 100; anche nella mia regione si è verificato un Miracolo Eucaristico vicino Napoli: II 29 agosto del 1774, la Curia arcivescovile si espresse favorevolmente riguardo al miracoloso ritrovamento e all’inspiegabile preservazione delle Ostie trafugate dalla chiesa di S. Pietro a Patierno (Napoli) il 24 febbraio del 1772. Nel 1971 è stato indetto l’Anno Eucaristico diocesano per dare modo alla comunità diocesana di prendere coscienza del Miracolo Eucaristico. Purtroppo nel 1978, alcuni ignoti ladri sono riusciti a rubare anche il Reliquiario con le miracolose Particole del 1772 (adesso ci vorrebbe un altro miracolo per ritrovarle).
    Complimenti a Carmen per la chiarezza della sua esposizione e per la dovizia di particolari che completano i suoi articoli, sempre piacevolissimi da leggere.

  3. Ana

    Grazie cara Carmen, come dicevano i latini:.solo so di non sapere.Piacere di leggerti, chissá evoluzionare è anche capire ogni messaggio per essere migliore d’anima difronte ai prossimi. Siamo quello che facciamo…Abbraccio cara.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

AlphaOmega Captcha Classica  –  Enter Security Code