Che gli editori di santini avessero come scopo principale la vendita dei loro prodotti editoriali non è un segreto per nessuno. Anzi, fin troppo normale, con buona pace per tutti coloro che vedono nel santino un “oggetto sacro”. Ma che, soprattutto i piccoli editori, non avessero una redazione che controllasse eventuali errori nei testi lo scopriamo ogni volta che troviamo degli strafalcioni sui santini delle nostre collezioni.
In particolare, sembra che i nostri editori non avessero una grande conoscenza della lingua latina.
Se diamo uno sguardo ai titoli dei santini appartenenti alla nota Serie Seppiata realizzata dalla casa editrice EB (Enrico Beretta) di Milano, ci possiamo rendere conto della varietà di strafalcioni di cui è ricca.
Al numero progressivo 177 della serie, per esempio, troviamo S.CTA BIRGID, ovvero Santa Brigida. Ebbene, non si capisce dove il disegnatore abbia preso questo “BIRGID”. Non certo dal latino, il cui nome è Brigida (da cui quello italiano).
La forma corretta avrebbe dovuto essere appunto SANCTA BRIGIDA.
Probabilmente il riferimento è al nome svedese Birgitta, scritto anche Birgit (con la “t” finale). Pur volendo ammettere, erroneamente, il titolo latino con il nome svedese, quest’ultimo è comunque errato.
Un altro esempio del latinorum usato nella serie è dato dall’immagine n. 145, intitolata SANCTA BERNADETTE SOUBIROUS. Il nome in francese è corretto, ma allora cosa c’entra il titolo in latino? O scrivi “Sainte” oppure traduci anche il nome in latino.
Interessante anche la didascalia all’immagine n. 248: VISITATIO SANCTAE HELISABECTA MARIAE VIRGINIS. La traduzione in italiano dovrebbe essere “Visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta”. Tutto corretto, se non fosse per quel “Helisabecta“, che non esiste.
Il nome in latino è Elisabeth (o anche Elizabeth) ed è indeclinabile, in quanto ripreso dall’ebraico.
Potrei continuare, per esempio con l’immagine n. 223 dedicata a Sanctus Biagius, traduzione maccheronica di San Biagio (il nome corretto è Blasius).
Ai tempi del liceo, il mio prof. di latino avrebbe detto: “da chi l’hai copiato”? In effetti, troviamo un Sanctus Biagius anche nella serie Z della AR (immagine n. 127) – ne ho parlato anche in un altro post di qualche tempo fa – e ancora un altro nella Serie Seppiata della FB (n. 876).
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Gian
Anche l’abbreviazione di Sancta con S.cta non è corretta rendendo inutile l’abbreviazione stessa che ha fatto “risparmiare” solo un carattere.