Il 18 giugno 1939, Papa Pio XII, a soli tre mesi (2 marzo) dalla sua elezione al trono di Pietro, con un Breve Pontificio, firmato dal segretario di Stato, il Cardinale Luigi Maglione, proclama San Francesco d’Assisi e Santa Caterina da Siena, Patroni d’Italia.
Il momento storico è molto particolare per l’Europa, da lì a due mesi, il 1 settembre 1939, la Germania invaderà la Polonia. L’Italia – com’è noto – dopo alcune esitazioni, entrerà in guerra nel giugno dell’anno successivo.
Perché proprio questi santi e non altri? Sicuramente la loro popolarità (soprattutto del santo di Assisi) influì moltissimo nella decisione del Papa. Ma, a voler pensar male, forse fu determinante il fatto che entrambe le figure fossero già gradite al regime fascista.
Qualcuno attribuisce a Mussolini la frase, riferita a San Francesco: “il più santo tra gli italiani, il più italiano fra i santi“. In realtà l’hanno pronunciata in molti, ma sembra che il primo a coniarla fosse stato Vincenzo Gioberti.
Quanto a Santa Caterina da Siena, era stata proclamata dai fascisti Patrona delle giovani e piccole italiane.
Restando sul piano strettamente filiconico, sono diverse le immaginette che, a partire dal 1939, furono dedicate ai due compatroni. Alcune di esse appartengono espressamente alla tipologia dei “santini militari”. E non poteva essere altrimenti, considerata l’epoca.
Sempre il duce, l’11 febbraio 1945, in occasione del 16° anniversario dei Patti Lateranensi, istituì (intitolandolo ai due Santi) l’Ordine dei Santi Patroni d’Italia, ordine cavalleresco nato ai tempi della RSI (Repubblica Sociale Italiana), che decadde con la scomparsa del neo-stato fascista.
Lo stile di queste imaginette è prevalentemente quello tipico del Ventennio, mentre la preghiera che si trova stampata sul verso (ma alcune hanno il verso bianco) ha toni scontatamente patriottici.
Nelle foto qui riprodotte, possiamo osservarne alcune.
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Gian Piero Pacini
E’ interessante comparare le date delle apparizioni con quelle di avvenimenti politici importanti di per sè e in senso amministrativo.