Ho ancora altri da salvare!

Quando mi è capitata fra le mani l’immaginetta che state osservando – una spettacolare incisione su acciaio pubblicata dall’editore francese Turgis a metà dell’Ottocento – la mia mente ha fatto un collegamento immediato a scene simili cui stiamo assistendo – ahimè! ripetutamente – sugli schermi dei nostri sofisticati televisori, PC, tablet, smartphone…

Non voglio fare un’interpretazione – che sarebbe peraltro scontata e retorica – della raffigurazione. Vorrei solo che qualcuno la osservasse attentamente e nei dettagli (cliccate sull’immagine per ingrandirla). Qualcuno che si definisce cristiano, cattolico e/o timorato di Dio, ma che di fronte a scene simili tira fuori le più idiote considerazioni.

Io ne farò soltanto una: siamo proprio sicuri che persone che hanno i soldi, catenine d’oro, costosi telefonini, preferiscono affrontare il mare – invece che prendere comodamente un aereo – pagando migliaia di euro lo scafista di turno che poi abbandona loro, e i loro bambini, a una morte (quasi) sicura?

Io penso proprio di no.

A beneficio dei cristiani di cui sopra che, come me, soffrono di presbiopia dovuta all’età, riporto la frase scritta intorno al Sacro Cuore: “J’AI ENCORE D’AUTRES BREBIS IL FAUT QUE JE LES AMENE“.

Per la traduzione potete usare il traduttore di google.

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