Nell’ambito del collezionismo tematico, trovano posto le immaginette con funzione di ricordo dei Sacramenti ricevuti.
I santini più diffusi in tal senso sono sicuramente quelli relativi alla Prima Comunione; seguono i ricordi dell’Ordinazione Sacerdotale. Meno diffusi i ricordi di Battesimo e della Cresima, che il più delle volte troviamo insieme con quelli di Prima Comunione (un tempo, capitava spesso, che i due sacramenti si ricevessero nello stesso giorno).
Ancora più rare le immaginette che ricordano il Sacramento del Matrimonio. Infine, mi pare di aver osservato rarissimamente un santino-ricordo della Confessione, mentre credo che non siano mai state stampate immaginette-ricordo dell’Estrema Unzione (da non confondere ovviamente con i luttini).
Dal punto di vista iconografico i soggetti utilizzati sono piuttosto comuni: per la Prima Comunione prevalgono le immaginette raffiguranti i simboli eucaristici o, come in questo santino firmato Zandrino (vedi immagine in basso a sinistra), edito da AR – Ambrosiana di Milano, con scene che richiamano il momento in cui il bambino riceve l’Eucaristia direttamente dalle mani di Gesù.
Le immaginette che ricordano la Cresima, nei casi in cui è ricevuta in un momento diverso dalla Prima Comunione, generalmente raffigurano l’episodio evangelico della Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli oppure il Sacramento che viene ricevuto dal Vescovo in persona.
Un’ampia libertà nella scelta dei soggetti troviamo invece nelle immaginette che ricordano le Ordinazioni Sacerdotali, derivante dal gusto e dalla sensibilità personali del sacerdote.
Molto meno diffuse – come accennavo – sono le immaginette-ricordo del Matrimonio e l’immagine più comune raffigura Lo Sposalizio della Vergine, la celebre opera di Raffaello Sanzio, riprodotta in tutte le varianti possibili.
A questo proposito vorrei farvi osservare un’interessante siderografia di metà Ottocento, con cornice litografica (vedi immagine sopra a sinistra).
Come una delle tante fotografie dei nostri giorni, raffigura il momento in cui il sacerdote pronuncia il rito che, fino alla riforma del 28 novembre 2005, prevedeva ancora la nota formula “finché morte non vi separi” (sostituita oggi con la nuova: “tutti i giorni della nostra vita”).
Non a caso, alle spalle degli sposi si nota la presenza di un Angelo con la spada e la veste bianca, probabilmente l’Arcangelo Michele, nella sua funzione di messaggero del Paradiso.
È invece da escludere che possa trattarsi dell’Arcangelo Raffaele, nonostante quest’ultimo sia protettore di fidanzati e sposi.
Considerati infine gli abiti indossati, è probabile che i due sposi appartenessero a un ceto piuttosto elevato della società.
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Desiree
Buonasera, sarei curiosa di sapere in che anno nascono i santini delle ordinazioni sacerdotali