Qualche giorno fa, visitando una chiesetta molto interessante, ho chiesto al custode se avesse dei santini disponibili e ci siamo recati in sacrestia. Nel cassetto di una scrivania erano sistemati tanti pacchetti di santini Egim, con le relative fascette.
Per chi non lo sapesse, la fascetta è quella striscia di carta che avvolge un pacchetto di santini, di solito 100.
Dal punto di vista collezionistico, questo pezzo di carta è molto importante, perché spesso contiene un’informazione preziosa, ovvero il nome della serie dei santini che avvolge.
Appena ho visto quel ben di dio, stavo per avere un mancamento, causato per lo più dalla speranza di trovarvi qualche pezzo importante. In realtà, mi è bastata una velocissima e più attenta occhiata, perché il mio sistema circolatorio tornasse di nuovo stabile: si trattava di molti pacchetti, certo, ma tutti uguali e relativi a 4-5 soggetti, peraltro comunissimi.
Qualcosa c’era, però, che ha attirato la mia attenzione. Alcuni pacchetti avevano la fascetta sbagliata. Nello specifico, i santini raffiguravano la Madonna del Carmine, corrispondente al numero di serie 117, primo logo; ma sulla fascetta c’era scritto “100 IMMAGINI SERIE CLASSICA“.
Ora, gli amici che collezionano Egim sanno bene che la Serie Classica, conosciuta e indicata dalla casa editrice milanese con la lettera C., è quasi identica alla più nota serie Isonzo, soprattutto nelle dimensioni; dove quel “quasi” consiste nel fatto che la numerazione è differente, il logo e il progressivo si trovano sul margine inferiore del recto, e il verso è bianco.
È anche vero che ci sono collezionisti che identificano i santini di questa serie con una sorta di variante della Isonzo, definendoli quelli “con la C davanti”. Ma quella “C.” sta – come già detto – per “Classica”.
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