Egim Isonzo n. 290. Sembra falso.

Santa Rosa da Viterbo. Dovrebbe essere questa l'immagine corrispondente alla n. 290
Santa Rosa da Viterbo. Dovrebbe essere questa l’immagine corrispondente alla n. 290

Una gentile lettrice mi ha segnalato di essere venuta in possesso della rarissima, quanto fantomatica, immagine n. 290 della Serie Isonzo, pubblicata dalla casa editrice Egim di Milano.

Sappiamo, grazie a un catalogo del 1959, da me direttamente consultato presso la sede di Viale Isonzo, che l’immagine in questione dovrebbe corrispondere a Santa Rosa da Viterbo. Gli egimisti sanno anche che la casa editrice, non molto tempo fa, ha stampato un’immagine dello stesso soggetto, corrispondente al numero progressivo 444. Secondo indiscrezioni, inoltre,  a breve Egim dovrebbe finalmente ri-pubblicare il famoso santino n. 290, che peraltro ad oggi, nessuno possiede nella sua prima edizione.

Il santino inviatomi cortesemente in foto confermerebbe l’ipotesi che la raffigurazione presente sull’immaginetta 290 sarebbe quella della Santa di Viterbo, in cielo, su una nuvola, circondata da sei angioletti (vedi immagine, mia, in alto a sinistra).

Quando ho letto la mail della collezionista, che mi informava del reperimento dell’introvabile santino, ho pensato subito allo scoop da dare agli amici egimisti, chiedendo immediatamente il favore di inviarmi anche una scansione, recto/verso, della stessa, per poter verificare quanto comunicatomi.

La foto inviatami, effettivamente conferma quanto segnalatomi dalla cortese lettrice. Io la pubblico, così come mi è stata inviata, perché possiate giudicare da soli.

Il verso del santino
Il verso del santino

Esaminiamo l’immagine un momento. Nell’angolo sinistro inferiore troviamo il noto logo della casa editrice, mentre su quello opposto si legge il numero 290. Se però osserviamo più attentamente, noteremo alcuni particolari piuttosto sospetti

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La cosa che balza subito agli occhi, in maniera molto evidente, è la differente risoluzione grafica del testo della preghiera rispetto al logo e al numero. Quest’ultimi sembrano delle aggiunte posticce.

E personalmente ritengo che lo siano. Credo che il solito buontempone abbia manipolato il santino in questione, peraltro abbastanza reperibile, ma notoriamente privo di logo e di numero, sul quale abbia poi stampato il logo e il numero scansionati da un altro santino.

Se il mio sospetto fosse fondato, ci troveremmo di fronte all’ennesimo falso Egim. Mi auguro, in questo caso, che la gentile amica non abbia dovuto pagare il santino in questione più del suo effettivo valore, ovvero di circa 1 Euro.

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5 risposte

  1. adriano

    sono convinto anchio che sia un falso,ho il santino ed è senza logo e numero.

  2. Guzzardi Demetrio

    … ma sei peggio di Sherloch Holmes…
    insomma i collezionisti di santini prima devono fare un corso di controfalsificazione e poi possono iniziare a collezionare…

  3. angela rotundo

    Ha ragione Demetrio, concordo pienamente. Anche io ho il santino ma senza numero e logo, che ho comprato qualche anno fa dalla suore S.Paolo a 0.10 centesimi

  4. agostino

    Grazie Biagio, della tua attenta analisi. Sono concorde con te nell’affermare la piena falsificazione del Santino, avvenuta anche in maniera maldestra, che pure un bambino saprebbe riconoscere. Bisognerebbe scoprire l’autore della falsificazione e perseguirlo a norma di Legge.
    Cordialità e stima.

  5. Drago Verde

    quoto al 100% oramai mi sono fatto anch’io un occhio fino. (da più di 30 anni colleziono gli Isonzo) Falso peggio di Giuda.

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