Continuano i record di Egim su ebay

postato in: Case editrici, Mercati, Serie, Soggetti | 5

San Marone ebay rectoOrmai non fa più notizia. Acquistare un santino stampato in offset negli anni Settanta al prezzo di un’incisione calcografica del Seicento non desta più alcuna meraviglia.

È il collezionismo seriale, bellezza! Nel caso specifico, stiamo parlando di un santino appartenente sanMarone252alla solita Serie Isonzo della casa editrice Egim di Milano. Il 1 maggio scorso, il santino in questione, raffigurante San Marone, è stato aggiudicato sul sito di aste on line più famoso del mondo, alla considerevole cifra di Euro 71,00, dopo una breve lotta fra due offerenti.

Vi risparmio la solita solfa sull’effettivo valore e sull’opportunità di spendere una somma pari a 70 volte il costo medio di un santino della medesima serie. Il problema in questo caso specifico è un altro.

Secondo la maggior parte degli egimisti, il santino in questione sarebbe una variante dell’immagine n. 252. L’altra raffigura San Fermo Martire che, voglio ricordarlo, è una di quelle che sono state riprodotte (qualcuno preferisce dire “falsificate”).

Ora, c’è una cosa che il collezionista che ha acquistato il pezzo dovrebbe domandarsi, a mio parere: vale davvero la pena spendere 71 Euro per un’immaginetta della quale non si ha la certezza che appartenga alla Serie Isonzo? Personalmente, l’ho sempre vista senza il numero progressivo o con questo segnato a matita o a penna.

Chi ha “diffuso la voce” che si tratti di una variante del n. 252 sinceramente non saprei dirlo. L’idea probabilmente gli sarà venuta dopo aver letto l’imprimatur dell’Arcivescovo Norberto, di Fermo. Non c’entra nulla, ma dato che il 252 della serie corrisponde a San Fermo, forse – dico forse – la mente deve averlo indotto ad affiancare le due immagini.

San Marone ebay

Che nel caso specifico il numero progressivo sia stato stampigliato in un secondo momento lo si capisce immediatamente. Quello che non riesco a capire è perché? Per quale motivo, aggiungere un elemento posticcio, modificando l’originalità del santino?

Qualcuno dirà che la spiegazione sta nei 71 Euro. Può darsi. Ma se un giorno si dovesse scoprire che non esiste una variante San Marone dell’immagine n. 252 della Serie Isonzo?

Se avete trovato il post di vostro interesse potete esprimere la vostra opinione postando un commento o semplicemente cliccando su MiPiace posto all’inizio dell’articolo.

Copyright (©) Tutti i diritti riservati

5 risposte

  1. Drago Verde

    in 40 anni circa di collezionismo e con milioni, dico milioni di egim che mi sono passati fra le mai non ho visto mai un san Marone autentico con il n. 252. Il falsario (mitomane) oltre ad essere un deficiente è anche uno sprovveduto perché appiccica un 252 con un carattere che non c’entra un cavolo a merenda con il resto della composizione (che risale agli anni sessanta, dove il carattere usato per il fatidico numeretto o non esisteva o non veniva certo impiegato per questo tipo di prodotti editoriali…. è anche leggeremente storto…. cosa impossibile in una normale composizione tipografica o litografica) (Da ragazzo ho fatto il tipografo compositore e conosco bene il mondo dei caratteri mobili e della tipografia tradizionale). Si tratta sì di un egim, ma come moltissimi altri, di un fuoriserie, ossia commissionato da una parrocchia, una diocesi o una libreria e che quindi non veniva numerato perchè era di diffusione ristretta o locale (fa eccezione il San Pellegrino di Altavilla Irpina – corpo santo, e non so perché). Quindi smettiamola con questi miti e con questa speculazione assurda! E soprattutto non lasciamoci incantare da loghi, loghetti numeri e numeretti, scritte latine posticce sull’originale abraso e via dicendo…. ma siamo un pò seri per favore!!!

  2. rotundo angela

    Sono pienamente d’accordo con drago Verde e faccio i miei complimenti al sig. Biagio per aver spiegato molto bene l’articolo

  3. Agostino

    Mi complimento su quanto scritto da Drago Verde, e sono concorde con la sua analisi. Il Santino in questione l’avevo notato in Ebay mentre era in vendita. Ed ero
    rimasto affascinato dalla rarità di questo esemplare, tant’è vero, che avevo fatto un pensierino per potermelo aggiudicare. Il venditore aveva inserito il prezzo di 40 euro come base d’asta, poi inspiegabilmente
    l’aveva ridotto a 30 euro. Ma poiché, è da pochi mesi che collezione questa Serie, e sono entrato nel mondo della Filiconia, non mi sentivo molto sicuro di pagare il
    Santino, con questa considerevole cifra, nel caso me lo fossi aggiudicato.
    Le poche nozioni basilari sulla Filiconia, lo devo solo alla pregevolissima persona
    del Dott. Avv. Biagio Gamba, e del suo ragguardevole sito.
    Ora venendo al Santino menzionato, considerando l’introduzione informativa e deduttiva dell’Avv. Biagio e del Sig. Drago Verde, aggiungo che potrebbe trattarsi
    di una probabile falsificazione, allo scopo di incassare cifre esorbitanti.

  4. Drago Verde

    Agostino sì. E senza ombra di dubbio. Qualcuno cavalca questa mania degli egim per fare cassa e speculazione: bisogna tenere gli occhi aperti. Circolano tanti esemplari FALSI cioè mai usciti da via Isonzo ma riprodotti in anastatica anche in offset (girano i Gesù coi soldati falsi, i San Fermi falsi) per non parlare della miriade di originali con numeri sovrastampati (come quello in questione) o con le diciture taroccate perchè abrase e ristampate allo scopo di creare “varanti” che in realtà non sono mai esistiti. C’è di buono che A ME NON MI FREGANO perchè è almeno dal 1980 che colleziono di Isonzo e li possiedo tutti, ma proprio tutti. Se avute dubbi contattate pure postando i vostri dubbi sulla pagina egim di facebbok