Tutti sappiamo cos’è la laurea, ovvero il titolo di studio che viene conseguito al termine di un corso universitario.
Una volta – secoli fa – i pochi che avevano le possibilità di studiare potevano diventare “dottore”, dal latino doctor che significa “insegnante”, cioè chi aveva una conoscenza tale della materia da essere in grado di trasmetterla agli altri.
Oggi, la laurea esiste ancora, anzi a dire il vero ne esistono tante: triennale, biennale, specialistica, magistrale, on line e/o in presenza. E chi ci capisce è bravo: in pratica, occorre una laurea per capire come ci si può laureare.
Una volta il titolo veniva conferito nel corso di una cerimonia, al termine della quale era consegnata una pergamena. Vera. Anche oggi c’è una cerimonia di proclamazione e, dopo qualche tempo, è possibile avere una pergamena. Finta.
Fatta questa premessa – inutile, me ne rendo conto – vorrei mostrarvi una autentica pergamena di laurea, conferita in Filosofia e Medicina il 18 marzo 1769. La pergamena, che misura cm 60 x 97, è interamente manoscritta, a inchiostro bruno, in lingua latina e circondata da una cornice miniata con motivi floreali. L’intestazione a caratteri grandi porta il nome del principe di Avellino
MARINUS FRANCISCUS MARIA CARACCIOLUS ARCELLA
seguito dai suoi titoli
Abellinatum Princeps Dux Atripaldae Marchio Status Sancti Severini, Comes Galeratae Vespolati ac Status Sereni Baroniarum Lancusiorum, Saragnani, Baronissi Salsulae, Montisfrigidi et Candidae ac Dominus Princeps S.R.J. Regnique huius perpetuus Magnus Cancellarius
Al margine inferiore troviamo lo stemma di Isernia, probabilmente la città di appartenenza del laureato, o forse lo stemma di famiglia del medesimo che, ovviamente, doveva appartenere a una famiglia illustre.
Ma l’elemento più interessante, che spiega anche la ragione per cui ho voluto mostrare questa pergamena su questo sito, che ovviamente è dedicato all’iconografia devozionale, è rappresentato dalle tre miniature che si trovano sul margine superiore. Si tratta di tre protettori.
Il primo, all’angolo superiore sinistro è San Francesco di Assisi, protettore scelto in virtù del nome del principe medesimo. All’angolo opposto riconosciamo la figura di San Giuseppe, scelto in virtù del nome del laureato. Al centro domina su tutto la figura della Vergine Maria che, non a caso, viene invocata, insieme con Gesù, nel testo: “Christi eiusque Matris Gloriosissimae Virginis Mariae nominibus invocatis“.
Insomma, la laurea di una volta era sì il risultato di un percorso di scienza, ma sempre con la protezione e la benedizione del Cielo.
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