C’era anche un gatto nel presepe

Tradizione vuole che gli animali presenti alla nascita di Gesù, con lui nella mangiatoia o fuori di essa, fossero il bue e l’asinello, le pecore dei pastori e, dopo qualche giorno, i tre cammelli (o dromedari o cavalli) dei Re Magi. All’elenco potrebbe aggiungersi il pesce (già morto) attaccato all’amo del pescatore, altro personaggio fisso di ogni presepe che si rispetti. Nessun altro animale?

Diciamo subito che delle bestie sopra indicate non si fa cenno nei Vangeli canonici: nessuno dei quattro Evangelisti parla di animali presenti al momento della nascita di Gesù, neppure del bue e dell’asinello a noi tanto cari.

Probabilmente quando il Santo di Assisi inventò il presepe aveva forse presente quanto riportato in alcuni Vangeli Apocrifi, cioè non approvati dalla Chiesa, che riferiscono della presenza dei due animali. In particolare nel Vangelo dei Dodici Santi (detto anche Vangelo di Gesù) è riportato che nella grotta “c’erano un bue, un cavallo, un asino, una pecora e accanto c’era un gatto con i suoi piccoli“.

Avete letto bene, proprio un gatto con i suoi micini, anch’essi nati da poco.

Ora, chi conosce bene i nostri cari felini, sa anche che la circostanza descritta dal suddetto Vangelo è assolutamente probabile, forse ancor più della presenza di bue e asino. Mamma gatta aveva cercato, e trovato, un posto dove far nascere i propri piccoli, che – coincidenza vuole – fosse lo stesso luogo dove nacque Gesù.

Esiste anche una leggenda, collegata a questo passo evangelico, secondo la quale Maria avesse accarezzato il felino sulla testa (e questo spiegherebbe la M che si nota sulla testa di alcuni mici) per ringraziarlo del fatto che, a un certo punto balzato sulla culla del Redentore, si fosse accucciato su di lui e lo avesse riscaldato con il proprio corpo.

È troppo inverosimile? Chiedetelo a chi possiede un gatto. Buone feste.

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