Sembra che i primi esemplari di queste perle dell’arte religiosa popolare risalgano alla prima metà del XVII secolo e – tanto per cambiare – la loro provenienza è quella degli ambienti conventuali, possibilmente femminili.
Diciamo subito che con papier roulé si intende una particolare tecnica di lavorazione della carta, utilizzata per creare dei motivi ornamentali che fanno da cornice a immaginette religiose oppure a reliquie.
Si definiscono anche paperoles e volendo trovare la corrispondente definizione in italiano, dovremmo dire “carte arrotolate”.
Diffusi nei conventi degli ordini femminili di mezza Europa, in particolare della Francia, Germania, Svizzera e Italia, qualche esemplare è stato trovato anche in conventi d’Oltreoceano, dove probabilmente era arrivato dal Vecchio Continente.
L’esemplare che state osservando (scusate le imperfezioni, ma con la grafica e le foto non vado molto d’accordo), di produzione francese, risale agli inizi del XIX secolo. Come potete notare, i singoli paperoles fanno da cornice a piccole reliquie, identificate dai cartigli. Si nota inoltre qualche perlina inserita per “impreziosire” il lavoro. Al centro una pietra “preziosa” (certamente non si tratta di un rubino autentico).
Le misure sono di cm 8 x 12, mentre la cornice di legno, con vetro, è di cm 12 x 16. La cornice è doppia e ha una profondità di cm 3,5.
Il reperimento di queste piccole opere d’arte non è semplice, sono dei pezzi unici, allo stesso modo dei canivets e delle miniature, che noi conosciamo molto bene. E naturalmente la rarità si rflette sul loro valore di mercato, che si aggira a partire dai 200 euro fino a qualche migliaio di euro.
Accennavo che la pietra centrale e le perline sono finte. Ciò ha una spiegazione molto precisa. Molti di questi lavori erano realizzati da suore appartenenti a ordini mendicanti che, com’è noto, rifiutavano l’impiego di oggetti preziosi. Anche se, va detto, che alcuni esemplari “trasgrediscono” a questa regola.
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angela rotundo
molto bello
Luca
Gli articoli che Lei pubblica sono molto interessanti: anch’io mi trovo nella condizione di capire meglio cosa ho; sono un collezionista cartofilo e quella dei santini è una delle mie collezioni “minori” che non ho mai approfondito abbastanza per mancanza di tempo. Per esempio ho ritrovato un santino della Santa Lega Eucaristica (quello con i tre Papi e la Madonna che Lei data del 1904) di cui ha fatto un precedente post qualche anno fa e che nel mio caso è datato 1903 senza numero e con la testa della madonna inclinata a sinistra (anzichè a destra come quello a cui alludeva). Se volesse contattarmi , sarei contento di approfondire eventuali temi di case editrici e tipologia santini. Ovviamente ho anche un papier roulè e un paio di teche devozionali (credo si chiamino così, mi corregga altrimenti) con raffigurazione di madonna e angioletti in cera. La saluto.
PATRIZIA
La ringrazio per il suo sito che trovo molto interessante : ho capito un po’ di più di un reliquiario che posseggo in famiglia e di cui sapevo poco… Mi farebbe piacere inviarle una foto per sapere che cosa ne pensa.. Un saluto