Ancora su recupero e conservazione

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Dopo il post pubblicato qualche tempo fa sulla pulitura delle immaginette, molti amici lettori mi hanno scritto chiedendomi di “recuperare” alcuni pezzi della loro collezione privata o almeno che  “specificassi le tecniche di pulitura” da me eseguite.

Voglio ribadire quanto ho già detto in forma privata: non sono un restauratore professionista. Le mie conoscenze e capacità in materia derivano dalla mia personale sete di conoscenza su tutto quanto concerne la filiconia, comprese la possibilità di recuperare incisioni e altre tipologie di immaginette al solo fine di poterle studiare meglio.

Cromolitografia com’era prima dell’intervento di recupero

Per questo motivo considero i miei interventi non veri restauri, ma dei “tentativi” – per fortuna  spesso ben riusciti – di recuperare al meglio  dei pezzi altrimenti destinati alla “spazzatura”. E vi prego di non provare sconcerto: come ho già detto e ripetuto migliaia di volte, un’immaginetta religiosa o un santino non sono oggetti sacri, ma in genere prodotti editoriali come altri. Diversa è la funzione loro conferita o il significato che il privato possessore possa aver loro attribuito.

Ma torniamo al discorso del recupero.

Al di là delle varie teorie sul restauro – che lascio volentieri ai professionisti del campo – per quanto mi riguarda, ritengo che qualunque intervento sul nostro pezzo di carta debba servire a leggere meglio le informazioni che lo stesso può fornirci.

La stessa cromolitografia dopo l’intervento di recupero

Queste possono essere costituite da pezzi di testo, che lo sporco eccessivo impedisce di comprendere con chiarezza, o da particolari dell’immagine raffigurata che, per lo stesso motivo, non riusciamo a decifrare bene.

Inoltre, a volte l’impossibilità o la difficoltà di lettura possono derivare da strappi, pieghe o squarci più o meno importanti, che pertanto, se rimediati, possono rivelare dati utili alla nostra ricerca.

Ciò significa che il nostro intervento di recupero potrà considerarsi realizzato nel momento in cui sarà possibile leggere più o meno bene l’immagine o il testo, senza pretendere di fare ricostruzioni  dei disegni né della coloritura. Se una parte è mancante, pazienza: la troveremo prima o poi in un’altra copia, oppure – nel caso di esemplari unici – custodiremo gelosamente quanto abbiamo, senza la presunzione di aggiungere nulla di nostro, falsificando peraltro l’intera opera.

Nelle foto, potete osservare un intervento di recupero relativo a una cromolitografia con problemi strutturali (pieghe, strappi, pezzi di cartone incollato,etc.).

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