Meschini. Conservateli!

Qualche giorno fa, parlavo con un collezionista numismatico, deluso dal fatto che negli ultimi tempi aveva notato che sempre meno giovani si appassionano al collezionismo e che, nel settore specifico delle monete, c’è stata una svalutazione generale, se si fa eccezione per quelle in oro e d’argento.

L’attempato signore – oggi ancora arzillo settantunenne – mi chiedeva quale fosse invece la situazione nell’ambito del collezionismo “devozionale” e quali fossero i pezzi su cui poter investire un po’ di soldi.

Ebbene, quanto alla situazione del collezionismo filiconico, non è molto diversa da quella del settore numismatico, anzi possibilmente siamo messi molto peggio: se conoscete almeno due collezionisti sotto i 35 anni appassionati di santini presentateceli subito.

Quanto al discorso dell’investimento, dopo la febbre durata qualche anno per i seriali Egim ed Eb, si registra solo un timido ritorno alla caccia delle cromolitografie firmate Santa Lega Eucaristica. Coloro che in passato hanno speso fino a 100 euro (dicasi cento euro) per un santino in offset Egim, dovranno continuare a tenersi stretta una collezione, che sul mercato attuale ha subito una discesa vertiginosa. Per non parlare delle altre serie.

Restando alla produzione del Novecento, c’è una serie tuttavia che non conosce crisi, anzi possibilmente mantiene quotazioni di rispetto (parliamo naturalmente di decine di euro a pezzo). Mi riferisco alla serie GM, ovvero all’una serie di santini firmati dal grande illustratore italiano Giovanni Meschini.

Realizzati negli anni Trenta in xilografia dipinta a pochoir, mantengono una quotazione che va da un minimo di Euro 4,00 per i pezzi più comuni, fino a superare i 25,00 Euro per quelli più rari.

A dimostrazione che, come si dice, la qualità paga sempre.

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