Agli errori – o presunti tali – commessi dagli editori nelle raffigurazioni dei soggetti sulle immaginette religiose ci siamo più o meno abituati. Gli amici che collezionano seriali ne sanno qualcosa: titoli che presentano un nome sbagliato del soggetto raffigurato o rappresentazioni dubbie per quanto concerne l’attribuzione a un determinato santo.
Spesso si tratta di errori intenzionali: in pratica, quando un editore non aveva a disposizione l’immagine richiesta, ne utilizzava un’altra che, in qualche modo, potesse andare ugualmente bene per il committente. Un esempio per tutti: la numero 73 della Serie Isonzo, firmata Egim. La stessa immagine si trova con il titolo di S. Ellero Abate, S. Basilio, S. Adiutore, S. Liberale V. M., S. Pancrazio, S. Simmaco Vescovo, S. Liborio, S. Claudio Vescovo, e senza alcun nome, non si sa mai!
Nulla di strano, si badi. Di esempi simili ne è piena la produzione degli editori, anche del passato. Per esempio, guardate queste due immagini firmate Joseph Koppe. La prima raffigura S. Johanna, mentre la seconda S. Karoline. All’osservatore attento non sfuggirà, senza dubbio, che si tratta della medesima immagine
Ma studiando le nostre immaginette, vengono fuori molte altre curiosità. Come gli errori di ortografia.
Guardate questa cromolitografia
L’immaginetta che vedete a sinistra, una cromolitografia stampata in Italia intorno
agli inizi del Novecento, ha come soggetto La Fuga in Egitto… e non La Fuga in Eggito.
Per un motivo che non sappiamo, ma che possiamo immaginare – dovrebbe trattarsi del tipico caso di refuso di stampa -, chi ha realizzato il soggetto, distrattamente, ha scritto Eggito piuttosto che Egitto, come avrebbe dovuto scrivere nella forma corretta.
Ma andiamo avanti e scopriamo qualche altro strafalcione. L’immagine numero 127 della Serie Z, edita dalla casa editrice AR di Milano negli anni 50 del secolo scorso, raffigura San Biagio. Come sapete, alcune immagini di questa serie presentano il titolo in latino. Ebbene, l’artista o chi ha inserito il titolo sull’immagine in questione, ha scritto il nome del santo di Sebaste in un latino maccheronico, che fa davvero sorridere chi lo legge: Sanctus Biagius (si osservi l’immagine a destra). In lingua latina, il nome del santo, corretto, è Blasius, non Biagius.
Sempre restando nell’ambito della Serie Z, l’immagine numero 199, raffigurante San Nicola di Bari, porta stampato il titolo in latino S. NICOLAUS BAR. Verrebbe spontaneo fare una battuta! Anche qui, evidentemente, chi ha indicato il nome del soggetto mostra scarsa conoscenza della lingua latina. La città capoluogo della Puglia, dagli antichi romani era chiamata Barium, che al genitivo diventa Barii. La forma corretta sarebbe, dunque, S. Nicolaus Barii, e non S. Nicolaus Bar.
Mi fermo qui, invitandovi a segnalare altri casi.
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pasquale
gli errori capitano ai santini
sempre ci sono anche ai egim
di numeri e quanto sono diversi sono stesso numero
Bizzocchi alberto
Ho doppia le due versioni dell’ar Z/127,cambierei con ilnumero 199 della stessa serie versione S.Nicolaus Barii.
Drago Verde
il n. 100 Egim. contassegnato come S. TARCISIUM…. Perché accusativo???? Il nominativo è S. TARCISUS
LOREDANA
Anche nella serie EB seppia c’è un San Biagius (n. 223) e un San Blasius (n. 293) con lo stessa identica immagine!
Mancor
Direi Sanctis Nicolaus e Bario o Barberis, non Bari.
Mancor
Scusate per gli errori di battitura, Sanctis Nicolaus e Bario o bariensis