Le conseguenze dell’amore nel Seicento

Nel 1628 fu pubblicato a Parigi un libretto dal curioso titolo Amoris divini et humani Antipathia, che tradotto in italiano dovrebbe più o meno suonare come “effetti dell’avversione, del contrasto fra l’amore divino e quello umano”.

Attribuito da alcuni al fiammingo Ludovico Van Leuven (1600-1661) appartiene a un genere particolare inventato dai gesuiti. Trattasi cioè di un libro di emblemi, di simboli commentati, realizzati dall’incisore ed editore Michel Van Lochom (1601-1647).

L’opera ebbe un grande successo, a giudicare dalle numerose ristampe che seguirono negli anni successivi ed è oggi – soprattutto l’editio princeps – molto ricercata dai collezionisti e per questo motivo abbastanza quotata (fra i 1.000 e i 4.500 euro).

Le bellissime incisioni sono realizzate a bulino su carta vergellata e misurano cm 6,2 x 9,3 all’impronta.

Il contenuto del testo è piuttosto scontato, nel senso che l’autore cerca di dimostrare come l’amore di Dio sia preferibile all’amore umano e che gli effetti del prevalere di quest’ultimo sul primo sono, ovviamente, devastanti.

Nella prima incisione qui riportata, come esempio, sono raffigurati, a sinistra, Gesù che protegge una donna mentre dorme abbracciata alla croce (a terra si notano gli strumenti della Passione).

Nella parte destra, osserviamo un diavolo che infila un soffione nell’orecchio della donna; un’altra ben vestita mentre suona, con in testa un globo crucigero. In basso a destra, Cupido che sta per scoccare la sua freccia.

Il significato è chiaro: Gesù protegge il sonno della donna, la quale è insidiata dal demonio che le sussurra pensieri cattivi nell’orecchio. Quali siano questi pensieri malsani si può immaginarlo: ovviamente lussuriosi, trattandosi di amore umano, com’è sottolineato anche dai due personaggi sulla destra. La donna che suona la chitarra rappresenta le vanità del mondo, mentre Cupido incarna l’amore terreno.

Interessante anche un’altra incisione della serie: Gesù mette in fuga il demonio, che sporca la vita della donna, la quale invano tenta di pulirla.

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