Simbologia del cuore: tra sacro e profano

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Lungi da me la pretesa di trattare in un così breve articolo (come sapete questi post servono soltanto a mostrare i vari aspetti dell’iconografia devozionale) una tematica complessa come quella della simbologia del cuore, con questa stupenda miniatura multipla, voglio farvi osservare quanto complesso possa apparire dare un’interpretazione univoca e certa su un simbolo così “equivoco“.

Il cuore, principale organo della vita, dal punto di vista simbolico si presta a molte interpretazioni, sia di natura sacra che profana. L’amore di Cristo per gli uomini, e degli uomini per Cristo si contrappone all’amore fra due amanti. All’univocità del sentimento corrisponde l’equivocità di significati che esso può assumere, spesso intenzionalmente nella mente di chi vuole mandare un determinato messaggio.

Non sono rari i casi in cui il contesto iconografico lascia aperte più chiavi di lettura. Aggiungiamo che nel XVIII secolo, epoca in cui è stata realizzata questa piccola opera d’arte, non c’era una grande libertà di esprimere i propri sentimenti, soprattutto di natura “profana” verso la persona amata – le chat private non erano state ancora inventate – e si era costretti a ricorrere a dei codici segreti, con due livelli di lettura: uno lecito (religioso), l’altro proibito (profano).

Ma osserviamo da vicino l’oggetto. Si tratta di una piccola busta, ripiegata e chiusa, con una immagine visibile realizzata nella parte esterna

Osserviamo il mondo su cui sovrasta un cuore in fiamme, su cui è indicato il numero 3. Proprio il numero chiarisce che siamo di fronte a un simbolo sacro: tre come i tre cuori sacri di Gesù, Maria e Giuseppe. La frase, tradotta in italiano, dice: Non sono tutti giorni piacevoli. Frase che non è certo tratta da un testo sacro e sulla quale possiamo solo provare a interpretare il significato.

A complicare la lettura la figura in alto a sinistra: da un sole brillante, una mano porge dei fiori al cuore.

Ora, se è vero che teologicamente Dio è sposo di Maria – melius Maria sposa di Dio – è altrettanto originale che Egli porga dei fiori a Maria, come un amante qualsiasi, all’apparenza una rosa (?) con due myosotis, più noti come “non ti scordar di me”.

Sollevando il lembo della bustina, troviamo un cuore in fiamme, attraversato da due trombe, che in genere, associate a Dio, stanno a indicare l’inesorabile giudizio a cui saremo sottoposti dopo la morte. Sennonché la frase che leggiamo sopra lascia non pochi dubbi, tradotto: Presente o lontano – Tu occupi i miei pensieri.

Aprendo del tutto la bustina, appare una terza miniatura, la cui didascalia recita: Il cuore in me – parlando con te. Vorrei far notare che “cuore” e “te” sono scritti in minuscolo. La raffigurazione vede un cuore ardente, affiancato (a sinistra) da una nuvoletta di fumo dall’aspetto inquietante (sembra il volto di un demone). Classico è invece il significato del cuore alato, con il 3 sopra, che si dirige verso il Cielo.

Ma leggiamo le altre frasi. A sinistra si legge: Nascosto a tutti ma non a me. A cosa si riferisce l’autore o autrice? A un sentimento sconosciuto a tutti ma non all’interessato/a?

La frase a destra è ancora più criptica: Uno Solo mi basta

Ovviamente non sapremo mai il vero significato.

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