“Se si trova chi non sia persuaso della storia di Gesù, scritta dai suoi discepoli, se a colui abbisognano altre prove della nascita di Gesù a Betlemme, non ha che da osservare che si mostra ancora la grotta ove nacque, ed in quella la mangiatoia ove Egli fu avvolto di fasce, conforme al racconto del Vangelo“
Le parole sopra riportate, attribuite a Origene, sono rivolte a quanti – dubbiosi dell’esistenza di Gesù Cristo – vorrebbero avere prove tangibili, testimonianze materiali della sua effettiva nascita. E quale prova migliore della celebre mangiatoia descritta dagli evangelisti?
In realtà non si tratterebbe dell’intera culla su cui fu posato Gesù, subito dopo la sua nascita nella grotta, ma di “cinque assicelle di acero orientale. Esse dovevano formare, secondo il parere del P. Lais, che le esaminò nella solenne ricognizione del 1893, una specie di branda; su di essa stendevasi un drappo o ponevasi un’urna per deporvi l’infante. Ne vige tutt’ora il costume in Oriente“.
Secondo la tradizione esse furono portate a Roma da Papa Teodoro I, che a sua volta le aveva ricevute in dono da San Sofronio, all’epoca Patriarca di Gerusalemme. A Roma, la reliquia fu posta nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nella cripta della Cappella detta appunto del Presepio.
Un decreto di Papa Pio IX ne vietava l’esposizione senza speciale permesso del Sommo Pontefice, che ne valutava l’opportunità, delegando il Cardinale Arciprete della Basilica.
Il 29 novembre di due anni fa, un frammento della reliquia è stato donato, per volontà di Papa Francesco, alla Custodia francescana di Terra Santa, a Betlemme.
Che si tratti o meno della vera culla di Gesù, pardon! dei veri assi di legno della mangiatoia, a noi collezionisti poco importa.
La cromolitografia, in formato pagellina, che state osservando, pubblicata in Italia agli inizi del Novecento, ne riproduce il reliquiario dove essa è custodita (sul recto), mentre sul verso sono riprodotte le cinque assi di legno.
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patrizia rava
splendido..grazie.Sto leggendo ,prossima partenza….