Una delle funzioni più apprezzate degli oggetti devozionali – o quantomeno di alcuni oggetti – era senza dubbio la loro portabilità. L’enorme diffusione dei santini si deve anche al fatto che essi si potevano portare addosso, nella tasca interna della giacca o dei pantaloni o, più recentemente, nel portafogli, in maniera tale da avere un contatto fisico, diretto e continuo, con il proprio santo protettore.
I santini avevano anche la funzione di comodi segnalibri per breviari e libri di preghiere, che si potevano portare, anch’essi, comodamente in borsa o in tasca, per essere letti in qualunque momento. Chi non ha presente don Abbondio che, prima di essere avvicinato dai bravi di Don Rodrigo “tra un salmo e l’altro, chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l’indice della mano destra, e, messa poi questa nell’altra dietro la schiena, proseguiva il suo cammino“.
Come sappiamo, il rapporto fra le immaginette religiose e i libri è molto stretto. Non sono pochi i libri religiosi che contengono al loro interno incisioni religiose, in molti casi fuori testo.
Personalmente sono sempre stato molto affascinato dai libri religiosi illustrati di piccolo formato. Mi riferisco a quei mini libri devozionali, le cui dimensioni non superano quelle di un’immaginetta devozionale o di un santino.
Ed è proprio un mini libro quello che voglio mostrarvi nelle foto. Stampato e venduto a Napoli, agli inizi del XIX secolo, dalla Stamperia Salvatore De Marco, al n. 14 di Vico S. Nicolò alla Carità, è composto di 84 pagine, rilegate con una copertina in pelle impreziosita da fregi dorati.
Il libro misura cm 3,5 x 6,2 alla copertina ed è illustrato al suo interno da 20 xilografie che raffigurano per lo più l’immagine di Cristo, la Madonna e un unico santo: San Francesco di Paola.
Il piccolo frontespizio-antiporta xilografico riporta soltanto il titolo: Diario Religioso. Presenti anche due iniziali “R.H.“, scritte a mano, probabilmente dal proprietario.
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