Dei preti-soldato, ovvero i cappellani militari, tutti conosciamo l’esistenza, in quanto hanno una lunga tradizione nelle forze armate italiane. Nell’ambito specifico della filiconia, è sufficiente dare uno sguardo nella copiosa produzione delle Comunioni Pasquali pubblicate in tempi di guerra, per comprendere l’importanza che essi ebbero fra i soldati.
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In pochi forse sanno invece dei Cappellani delle Camicie Nere. Senza scandalizzarci inutilmente, con ipocrite considerazioni, come “preti fascisti?!”, “preti con il manganello?!” e altre espressioni più colorite – è la nostra storia e dobbiamo “registrarla” per com’è, senza cancellare nulla – sappiamo che gli appartenenti alla MVSN (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) non erano un corpo militare dell’Esercito, ma dei fascisti volontari.
La Milizia era organizzata sul modello delle antiche legioni romane: squadre, manipoli, centurie, coorti e legioni. Le legioni erano organizzate in Gruppi, i quali erano a loro volta divisi in Zone di Camicie Nere. A capo di tutto c’era il Comando Generale di Roma.
I Cappellani delle Camicie Nere erano ovviamente addetti a fornire assistenza spirituale ai militi delle legioni, portavano il distintivo in tessuto oro del Fascio Littorio e il Fascio Littorio sormontato dalla croce sul cappello. Non erano obbligati a indossare la camicia nera e la divisa militare, ma potevano tenere l’abito ecclesiastico.
Il “santino militare” che state osservando raffigura la Madonna del Soldato, è piuttosto comune, risale al 1941. Oltre a essere “vissuto”, come si può notare dall’usura (forse portato anche sul fronte di guerra), sul verso contiene un timbro e una scritta. Il timbro riporta: “IL CAPPELLANO della 108 LEGIONE CC. NN. D’ASSALTO – Capo Manipolo… (il nome l’ho cancellato intenzionalmente)
Dunque, il nostro Cappellano della 108 Legione CC. NN. (Camicie Nere) d’Assalto aveva il grado di Capo Manipolo (ogni manipolo era costituito da tre squadre), quindi era un ufficiale, il cui grado corrispondeva a quello di Tenente del Regio Esercito. Purtroppo non sono riuscito a interpretare la parte manoscritta. Quasi sicuramente il santino non apparteneva al cappellano, in quanto distribuito dallo stesso agli appartenenti al manipolo,
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