Li ri-conoscono tutti, ma forse non tutti conoscono il loro esatto significato. Mi riferisco ai simboli che accompagnano le raffigurazioni dei quattro evangelisti (Matteo, Marco, Luca, Giovanni), i cosiddetti attributi (principali e secondari) che servono a identificare i santi.
Com’è noto, gli attributi principali sono quegli oggetti, raffigurati accanto al personaggio (leggi: santo), che lo identificano in maniera assoluta, al punto che a volte il simbolo sostituisce il soggetto.
Gli attributi secondari invece sono oggetti ulteriori, che contribuiscono a identificare meglio il soggetto.
Partiamo dall’attributo secondario comune ai quattro Evangelisti: sono tutti raffigurati sempre con un libro, che sta a indicare il Vangelo.
Sempre con riferimento agli attributi secondari, possiamo osservare quanto segue:
1) Oltre al libro, San Matteo è a volte rappresentato con una borsa di monete (si riferisce al suo mestiere di esattore, prima che seguisse Gesù) e – più raramente – con una spada (il riferimento è al suo presunto martirio);
2) Sembra che San Marco abbia solo il libro (Vangelo) come attributo secondario;
3) San Luca si trova raffigurato con il libro (Vangelo) e/o con il ritratto della Madonna (tradizione vuole che egli conobbe di persona Maria e che sia stato il primo a dipingerne le sembianze);
4) San Giovanni presenta come attributi secondari il libro (Vangelo), il calice (partecipò con Gesù all’ultima cena e fu presente sotto la croce), la visione (riferimento al libro dell’Apocalisse allo stesso attribuito).
Vediamo ora gli attributi principali che riguardano in maniera specifica ogni singolo santo, ovvero l’Angelo (Matteo), il Leone (Marco), il Bue (Luca) e l’Aquila (Giovanni).
La spiegazione è rintracciabile nel capitolo 4, versetti 6-7, del libro dell’Apocalisse di Giovanni
«Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d’occhi davanti e dietro. Il primo vivente era simile a un leone; il secondo vivente era simile a un vitello; il terzo vivente aveva l’aspetto come di uomo; il quarto vivente era simile a un’aquila che vola»
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