Santa Gertrude di Nivelles appartiene alla nutrita categoria di santi protettori degli animali. Sicuramente non è fra quelli più popolari: pensate a San Francesco d’Assisi o Sant’Antonio Abate; Sant’Ambrogio o San Rocco.
La “nostra” è la protettrice dei gatti, unica e sola (qualcuno, in verità, menziona anche Santa Marta).
Dal punto di vista iconografico non si trovano moltissimi esempi. In genere, si trova raffigurata con un gatto in braccio, ma esistono anche raffigurazioni che la ritraggono con i topi.
Nessun miracolo della santa di Nivelles è riferito in maniera esplicita ai felini domestici. La tradizione racconta che la santa e le altre suore fossero solite tenere dei gatti per difendersi dai tanti topi presenti nel convento. Davvero poco per parlare di miracolo. Anche perché in questo caso il prodigio sarebbe da attribuire ai gatti e non alla santa.
Magari oggi sarebbe più credibile, visto che i topi non hanno più paura dei gatti, semplicemente perché quest’ultimi hanno ben altro di cui cibarsi, soprattutto quelli domestici.
Secondo un altro racconto – nel quale peraltro non si parla di gatti – a seguito di una terribile invasione di topi, la santa (morsa a un orecchio da uno di essi) avrebbe pregato perché il convento ne fosse liberato. Nel giro di qualche giorno, nel monastero non rimase più nessun roditore.
Gatti e topi a parte, c’è una cosa che mi ha incuriosito della storia di questa santa “badessa” ed è il fatto che avesse fondato un monastero “misto”, ovvero dove convivevano – presumo in settori diversi – uomini e donne. Miracolo!
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angela rotundo
molto interessante