San Michele Arcangelo… sempre lui!

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S. Michele 1Chissà perché scelgono sempre lui. È il protettore dei magliai, dei cappellai, degli speziali, dei costruttori di bilance e degli schermitori, ma anche dei farmacisti, dei commercianti, dei giudici, dei radiologi, dei doratori,  dei droghieri, dei paracadutisti  e della polizia di stato. È stato anche patrono delle Camicie Nere fasciste e dei Partigiani d’Italia.

Forse non tutti sanno che San Michele Arcangelo è anche il protettore di una delle più importanti organizzazioni criminali italiane e, ormai, del mondo: la ‘Ndrangheta. E pochi sicuramente  sanno che durante il rito di iniziazione di un nuovo affiliato alla “famiglia” viene bruciato un santino, raffigurante appunto l’Arcangelo.

Di questo rito ne hanno parlato importanti giornalisti, come Roberto Saviano, ma anche l’attuale Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, da anni in prima linea nella lotta contro la ‘Ndrangheta e pertanto grande conoscitore della storia e degli uomini dell’Associazione. Chi voglia approfondire l’argomento può leggere uno dei tanti testi dedicati.

Quello che a me interessa capire è però il motivo per cui San Michele Arcangelo è stato scelto quale protettore di gruppi di uomini, appartenenti a generi di vita diametralmente opposti. A proposito delle Camicie Nere e dei Partigiani ho già trattato (leggi QUI).

Perché Polizia di Stato e ‘Ndrangheta hanno scelto, probabilmente inconsapevoli l’una dell’altra, di affidarsi allo stesso santo protettore?

Per quanto riguarda i poliziotti, il discorso è piuttosto semplice. San Michele può essere considerato il più importante poliziotto di Dio, colui che è sempre presente nella lotta contro il Maligno. Nei nostri santini lo troviamo raffigurato con la spada o con la lancia mentre trafigge il suo nemico principale, Satana.

S. Michele 2

Ma l’Arcangelo Michele è anche rappresentato con una bilancia in mano, attributo che rimanda al ruolo di Giudice – ricordiamo che, secondo la tradizione cristiana,  San Michele ha il compito di “pesare le anime”, prima del loro Giudizio – baluardo di quella Giustizia Assoluta, rappresentata da Gesù Cristo e dunque da Dio in persona. E proprio in tal senso si comprende il perché il Santo sia stato scelto dai “santisti” (affiliati) della “santa” (la famiglia).

Non è infatti un caso se il santino raffigurante San Michele venga bruciato durante il giuramento di affiliazione. Il giuramento è un momento importante, sacro appunto. Chi lo rende lo fa a prezzo della sua stessa vita: è un giuramento di sangue (durante il rito, il nuovo fratello poggia la mano sulla punta di un coltello). Dunque, chi aderisce alla Famiglia si obbliga, con il sangue, a rispettare le regole della Famiglia. Testimone di questo giuramento è il Santo Giudice per eccellenza, che partecipa al rito attraverso un santino che, bruciando, trasmette questa testimonianza direttamente in Cielo.

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