Periodicamente accade che ci si imbatta in qualche inserzione d’asta, sul web, che faccia gridare allo scandalo. Ne ho parlato anche su questo sito (vedi post), a proposito delle apparenti stranezze che spesso notiamo sul mercato on line. Qualcuno ha detto che, per arginare il fenomeno delle quotazioni pazze, sarebbe utile pubblicare le quotazioni giuste, suscitando la contrarietà di altri che invece sostengono che, fissando dei prezzi, non ci sarebbe poi la possibilità di acquistare sulla base di valori inferiori.
Diciamo subito una cosa: non esiste settore del collezionismo, che non abbia cataloghi di riferimento. L’utilità del catalogo è evidente: esso offre al collezionista la possibilità di conoscere i pezzi di suo interesse, sia sotto il profilo tecnico, sia per quanto concerne le quotazioni. Se è vero che il prezzo lo fa chi acquista, è anche vero che l’effettivo valore di un’immaginetta dipende da una serie di variabili, che spesso i venditori non conoscono. Nell’ordine, il collezionista accorto dovrebbe tene conto dei seguenti fattori: tipologia, periodo storico, firma, tecnica di realizzazione, valore collezionistico. Esaminiamoli nel dettaglio:
1) la tipologia è riferita al tipo di immaginetta: può essere un manufatto, un’incisione calcografica, un’incisione su piano, una fotomeccanica, etc. Secondo questo criterio, un manufatto ha un valore maggiore rispetto a una stampa, non fosse altro per il fatto che costituisce un pezzo unico;
2) il periodo storico riguarda il lasso di tempo (per noi collezionisti di immaginette è raro individuare l’anno esatto) al quale è possibile attribuire la produzione del pezzo. Non necessariamente un pezzo più antico ha un valore maggiore rispetto a uno di produzione più recente;
3) la firma. La presenza del nome dell’incisore, del disegnatore e/o dell’editore attribuisce un valore in più, in quanto consente di dare una paternità certa all’immaginetta;
4) la tecnica di realizzazione concerne il procedimento con il quale l’immaginetta è stata realizzata. In base a questo criterio, una miniatura avrà un valore maggiore rispetto a una cromolitografia, solo per fare un esempio;
5) il valore collezionistico tout court si riferisce all’insieme degli elementi che influenzano direttamente una collezione, in primis lo stato di conservazione e il grado di reperibilità del pezzo.
Un catalogo che si rispetti dovrebbe dare al collezionista, laddove sia possibile, tutte queste informazioni. A prescindere dalla quotazione indicata, il collezionista – avendo a disposizione più dati possibili – avrà la possibilità di formarsi una sua personale idea e formulare una propria valutazione, che viene prima di quella del venditore. Quanto sono disposto a pagare per quell’immaginetta?
Girando per le inserzioni di ebay si vedono delle cose assurde, lo sappiamo. Al momento in cui sto scrivendo, per esempio, un venditore offre una cromolitografia raffigurante un calice, stampata agli inizi del Novecento dall’editore Marini di Roma, alla considerevole somma di Euro 76,49, con formula del Compralo Subito e Fai una Proposta. Ebbene, tenendo conto di tutte le variabili sopra elencate, secondo il mio parere, l’immaginetta in questione dovrebbe avere un valore medio di 8,00 Euro. Ovviamente, ognuno è libero di spendere i propri soldi come vuole. Sarebbe interessante capire, invece, in base a quali criteri il venditore abbia determinato il suo prezzo.
Tornando alla questione affrontata nel presente post, avere delle quotazioni di riferimento è molto importante. Un catalogo non è certo la bibbia del collezionista, ma rappresenta certamente una guida per orientarsi all’interno di un mercato – quello dei santini – che a distanza di oltre 30 anni, si presenta ancora confuso, creando a sua volta confusione anche nella testa di chi – soprattutto se alle prime armi – vorrebbe provare ad acquistare.
Nella foto sopra, una cromolitografia firmata Cav. A. Marini – Roma, degli inizi del Novecento. Quotazione min. 5,00 – max 12,00 Euro.
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PASQUALINO
Ma il prezzo e loro valore il catalogo e utile ame per vedere che santino eee che casa editrice eee
Alfonso milano
Salve lo zio di mia moglie era un appassionato di santini Ci ha lasciato purtroppo ma guardando le date dei santini sono dal 1890 molti degli anni 30 e 40 e60 molte in bianco e nero più piccole del solito sapreste consigliarmi cosa fare?
Grazie Alfonso
Felice
Salve,
ho visto dei “santini” tessuti jacquard. Sono molto belli. Ne sapete qualcosa? che valore possono avere?
Grazie
Felice
Cantelli Cyrille
Non riesco a comprare il tuo libro sono interessato come devo fare ho iniziato da qualche giorno a collezionare i santini ma sinceramente erano anni che mi piace questa idea poi ho cominciato a guardare su internet e vedo molte informazioni io sono un presepista ..
PIRAS TONINA
ho diverse immaginette sacre degli anni 50 una in particolare mi ha colpito è di san francesco e porta questa scritta
(AR) Dep Z/147 cosa significa e che valore potrebbe avere? Grazie