In questi ultimi anni è aumentato considerevolmente il numero di appassionati di filiconia. Molti provengono da altri settori del collezionismo cartaceo, come i filatelici (francobolli) o i deltiologi (cartoline); altri si sono avvicinati al nostro mondo per motivi che vanno al di là del collezionismo in senso stretto e che riguardano piuttosto la sfera personale e più privata.
Qualunque sia la ragione che spinga a diventare cultori o collezionisti di iconografia devozionale, a noi non può che far piacere. Per i tanti che mi scrivono chiedendomi consigli su come iniziare ho voluto stilare una sorta di decalogo, più che altro dei consigli da osservare per evitare di cadere in facili errori, dovuti all’inesperienza.
1 Iniziate da quello che già possedete.
Il primo passo da compiere per chi si avvicina per la prima volta alla filiconia è quello di cercare in casa propria, e naturalmente di chiedere lo stesso a genitori e/o parenti. Non è difficile, ancora oggi, trovare santini nei cassetti delle scrivanie o nei libri, non necessariamente religiosi.
2 Cercate persone che coltivano la vostra stessa passione
Il secondo consiglio è quello di cercare di conoscere altre persone che coltivano la stessa passione. Ciò al fine non solo di operare i classici scambi di pezzi doppi o che non interessano, ma anche di apprendere altre informazioni da parte di chi già colleziona da più tempo. Oggi non è difficile fare queste conoscenze, grazie anche ai social presenti sul web.
3 Informatevi e cercate notizie sui pezzi che avete raccolto e/o su quelli che vi piacerebbe possedere
Regola fondamentale, non soltanto per il filiconico novello ma per tutti, è quella di studiare i pezzi della propria raccolta. A questo proposito, possono aiutare le molte pubblicazioni esistenti, dal monumentale volume di Adolf Spamer ai più recenti saggi monografici. Altre notizie si possono reperire sul web, ma stando attenti a verificare la fonte.
4 Non buttatevi alla cieca ad acquistare pezzi che non conoscete
Il mercato filiconico è oggi molto ricco e vario, dai siti on line ai mercatini. Occorre fare molta attenzione agli oggetti proposti e soprattutto a chi li propone. Molti venditori propongono pezzi dal valore reale irrisorio a prezzi da gioielleria. Rivedete il consiglio n. 3. Se avete un piccolo dubbio, rinunciate all’acquisto.
5 Acquistare un santino o un’immaginetta devozionale non è peccato
I santini e le immaginette devozionali sono dei prodotti editoriali come altri, per cui possono esse oggetto di commercio. Non è un peccato acquistare un santino o scambiarlo, così come non lo è acquistare un Vangelo, una Bibbia o un Catechismo. Il valore spirituale che pure può essere dato a un’immaginetta rientra nella sfera della fede personale.
6 Antico non equivale necessariamente a prezioso
Il fatto che un’immaginetta appartenga a un’epoca passata non vuol dire che necessariamente debba valere di più. Come ben sanno i filiconici si possono reperire incisioni del 600, 700 o 800 a prezzi molto contenuti, di gran lunga inferiori a santini stampati in offset non più di 50 anni fa.
7 Non pensate di collezionare tutto. È praticamente impossibile.
Molti collezionisti si vantano di possedere centinaia di migliaia o addirittura milioni di pezzi nella propria collezione. Non è la quantità che rende una collezione “preziosa” ma la qualità. Solo chi non ha la più pallida idea dell’infinita produzione filiconica realizzata in oltre cinque secoli di storia può pensare di poter raccogliere tutte le tipologie, di tutte le epoche e di ogni stile e tecnica.
8 Acquistate pezzi in buono stato di conservazione
Se avete intenzione di spendere soldi per acquistare un’immaginetta religiosa, accertatevi che essa sia in un buono stato di conservazione. Un pezzo usurato ha un valore di mercato molto più basso. La maggior parte delle immaginette presenti sul mercato sono state stampate in migliaia di esemplari, pertanto è sempre possibile reperire un pezzo migliore. Se si tratta invece di un manufatto, come un canivet o una miniatura, valutate bene il soggetto, il prezzo e, in particolare, lo stato di conservazione dell’immagine raffigurata (anche un canivet con l’intaglio perfetto, se ha la figura miniata molto rovinata, non ha un gran valore).
9 Classificate i vostri santini in raccoglitori
Il problema della conservazione è molto delicato e non può essere esaminato in quattro righe. Ma chi vuole collezionare, e non semplicemente raccogliere, fa bene a sistemare i propri pezzi in appositi classificatori. Una collezione ordinata consente non solo di ammirare meglio le immaginette, ma anche di studiarle senza maneggiarle continuamente, contribuendo alla loro usura.
10 Scegliete la categoria che più vi soddisfa: santini tematici o seriali
Meglio collezionare santini tematici o seriali? Non c’è una risposta. Ognuno si orienti sulla base dei propri interessi. E comunque si possono collezionare contemporaneamente entrambe le categorie.
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Demetrio Guzzardi
Acquistare qualche buon libro che parla di santini…
Potrei consigliarne qualcuno…
Giuseppe GIANFELICE
GRAZIE sempre per i Tuoi Preziosissimi Consigli, almeno per un Neofito come me.