Natale Salvardi è una di quelle case editrici un po’ troppo sottovalutate dagli attuali collezionisti filiconici. Eppure le sue immaginette siderografiche nell’Ottocento erano apprezzatissime.
Credo si possa tranquillamente affermare che Salvardi contribuì notevolmente a far nascere nel nostro Paese il fenomeno collezionistico filiconico. Non a caso la Calcografia Bolognese, fondata nel 1802, continuò a stampare le sue incisioni sino alla fine del XIX secolo.
A partire dagli inizi del Novecento, Salvardi comincia ad abbandonare la produzione incisoria, evidentemente dal punto di vista economico poco vantaggiosa, orientandosi sulle immaginette cromolitografiche, per le quali affiderà la stampa ad altri stabilimenti, come Bertarelli e l’Istituto Italiano delle Arti Grafiche di Bergamo.
Dagli anni 30 in poi Salvardi cessa di pubblicare immaginette.
Per quanto riguarda l’ambito filiconico, se si fa eccezione per una piccola minoranza di stimatori della produzione calcografica, i collezionisti di oggi sembrano preferire i santini della sola Serie 2000.
Stampati in cromolitografia fra la fine degli anni 10 e gli anni 20 del Novecento, misurano cm 5,8 x 11 circa, con tre lati fustellati, a tre incavi sul margine corto, a 4 (2 x 2) su quelli lunghi. Non è noto il numero totale delle immagini che compongono l’intera serie.
Da non confondere con quella appena descritta è la Serie regolare – probabilmente pubblicata qualche anno prima – totalmente identica sotto l’aspetto stilistico e strutturale alla Serie 2000. Non sappiamo se le immaginette corrispondono anche nella numerazione progressiva. Potrà forse dircelo qualche collezionista che raccoglie entrambe le serie.
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domenico vella
Una delle serie da me preferita. Secondo le mie notizie, la serie comune dovrebbe andare dal n° 101 al n° 825. La serie 2000, dal n° 2101 al 2827. Le immagini delle due serie, sembrano essere uguali, ma la numerazione scarta un numero dall’altra, (esempio) la n° 642 ha la stessa immagine della 2643, la 697 ha la stessa immagine della 2698……ecc…ecc…
Biagio Gamba
Ottimo Domenico. Grazie per le preziose informazioni
angela rotundo
anche a me piacciono tantissimo i santini di Natale Salvardi, peccato che ne ho pochini
carlo pagliarella
E’ anche per me una delle serie preferite.Vorrei aggiungere altre notizie su questi santini:da quanto riportato da un articolo di Giovanni Ciarrocchi relativo alla mostra di sant’Antimo a Piombino del 1999 risulta che quasi tutti i santini presentano, nella parte superiore,ornati decorativi che sono di otto tipi differenti l’uno dall’altro.Ho alcuni santini uguali con ornati diversi.Leggo che il signor Vella scrive che la numerazione scarta di un numero fra le due serie ma io ho il n°537 e il n°2537 uguali.Saluti.
Demetrio Guzzardi
È molto interessante la parte superiore dei santini di Natale Salvardi… proprio perché rappresenta lo stile dell’epoca… l’Art Nouveau (noto in Italia anche come stile floreale o stile Liberty), praticamente un modo per raccontare i primi anni del Novecento.