Chi colleziona immaginette da lungo tempo lo sa benissimo: vi sono soggetti venerati dalla Chiesa e dai cattolici, le cui immagini riprodotte sui santini sono introvabili. Uno di essi è senza dubbio quello in cui è raffigurato un personaggio molto importante: Gioacchino da Fiore, monaco cistercense, fu poi abate, ma anche filosofo, mistico, profeta, e tante altre cose; citato da Dante Alighieri, nella Divina Commedia, in Paradiso (Canto XII): Rabano è qui, e lucemi da lato/il calavrese abate Giovacchino/di spirito profetico dotato (vv. 139-141).
Per Dante è dunque un santo e lo è per i tanti devoti calabresi, che da sempre lo chiamano beato; lo è per manoscritti religiosi e per dizionari enciclopedici.
Forse pochi sanno che Gioacchino da Fiore non è santo. E non è neppure beato. Dalla data della sua morte, nel 1202, sono trascorsi oltre otto secoli, senza che la causa di beatificazione – peraltro inviata quasi subito alla Santa Sede dai monaci florensi – sia mai giunta a coronamento. Eppure, egli è considerato tale vox populi, dal popolo dei fedeli, che lo ricorda e lo festeggia il 30 marzo di ogni anno.
Sarà per questo motivo, probabilmente, che la sua figura è rarissima sulle immaginette religiose. In tanti anni di collezionismo, di studio e di osservazione di migliaia e migliaia di immaginette, non mi è mai capitato di vederne qualcuna che risalga ai secoli XVI-XIX.
Dobbiamo pensare che l’unico santino che lo raffiguri è quello che vediamo nella foto?
Il santino in questione fu fatto realizzare dalla Abbazia di Westmalle (Belgio) intorno alla fine del XIX e gli inizi del XX secolo e, probabilmente, fa parte di una serie di documenti relativi alla storia dei Cistercensi, che l’Abbazia fece riprodurre e ristampare fra la fine del XIX e la metà del XX secolo. Ciò fa pensare che l’immagine raffigurata sul santino sia stata ricavata da un documento molto antico, in cui era presente l’effigie del “beato”, una probabile incisione; o forse l’immagine è stata ricavata da un antico affresco, presente all’interno di una delle tante chiese o cappelle sparse in Europa. Ma quale?
Sul verso del santino è riportata una biografia dell’abate calabrese.
Per completezza, dirò che l’immagine è stata scansionata da una riproduzione, pubblicata qualche anno fa da Hachette per la collana “santini da collezione”. Se qualche amico collezionista, possiede un esemplare diverso, più antico o anche contemporaneo a questo pubblicato, o può fornire informazioni in merito alla raffigurazione sulle immaginette religiose di Gioacchino da Fiore, ci scriva naturalmente.
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Pasquale Lopetrone
Riuscire a recuperare ulteriori santini riguardanti il Beato abate Gioacchino da Fiore, è molto importante, poichè si dimostrerebbe il culto del personaggio nei secoli e acquisire anche iconografie allo stato sconosciute, utilissime alla causa e agli studi.
Agostino de Santi Abati
vi segnalo questo sito per saperne di più sul beato http://www.centrostudigioachimiti.it/Gioacchino/GF_VitaBeatiJAbbatis.asp