Molti conoscono le figurine pubblicitarie che la Liebig – storica azienda, nota per la produzione e la commercializzazione dei dadi e dell’estratto di carne – pubblicò a partire dal 1872.
Vennero pubblicate in diverse serie, ognuna delle quali era composta da almeno 6 pezzi, fino a un massimo di 12.
Si presentano di forma rettangolare, con le dimensioni paragonabili a quelle di una cromolitografia popolare, ovvero intorno ai 7 x 11 cm. Scopo di queste figurine era (ed è) quello di pubblicizzare la Liebig e i suoi prodotti.
Di solito, sul recto presentano un’immagine che può illustrare un scena sportiva, come una del mondo animale o scientifico, o altro. Sul verso, si trova la descrizione specifica dell’immagine raffigurata.
Alcune serie raffiguravano immagini sacre, perlopiù riproduzioni di celebri opere artistiche.
Come mi è capitato di spiegare altre volte, non si tratta di immaginette religiose, per cui non possono essere inserite in una eventuale collezione filiconica. Peraltro, esiste già un settore specifico per questo tipo di collezionismo, con tanto di album, cataloghi e quotazioni.
Quella che vi presento è la Serie N. 323 dedicata al tema della Natività. È composta da 6 figurine che riproducono altrettanti opere a carattere sacro, di grandi artisti, come Giotto, Botticelli, Correggio, Caravaggio.
Ovviamente non vi è stampata alcuna preghiera, né l’imprimatur: elementi che invece troviamo nelle immaginette religiose stampate nello stesso periodo.
Tuttavia, come sapete, sia la preghiera che l’imprimatur sono elementi eventuali dell’immaginetta. Inoltre, esistono le cosiddette immaginette pubblicitarie, che condividono con queste figurine moltissime caratteristiche. Si pensi, fra tutte, alle immaginette edite dai monaci trappisti di Aiguebelle.
Ebbene, nonostante l’apparente somiglianza, una differenza sostanziale distingue le due tipologie. L’immaginetta pubblicitaria è un’immaginetta religiosa, che contiene un messaggio pubblicitario (nel caso di Aiguebelle, la produzione del cioccolato), mentre la figurina pubblicitaria nasce come mezzo pubblicitario, che utilizza – fra gli altri – anche i soggetti sacri. Infine, a quest’ultime manca il carattere devozionale.
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