I Santuari Mariani, luoghi di sosta, riposo e preghiera, sono una delle tante (a volte folkloristiche) testimonianze di fede del popolo cristiano. Presenti in tutti i continenti della terra, sono lo specchio della grande devozione a Maria – per il credente appiglio contro ogni disperazione – il cui culto capillarmente diffuso, si rinnova e si perpetua nei secoli attraverso eventi e/o interferenze definite soprannaturali, apparizioni e spesso guarigioni inspiegabili dalla scienza, quest’ultime avvalorate e testimoniate da una multiforme varietà di ex voto (dal più prezioso al più umile), segno manifesto di una grazia ricevuta.
In Italia la Val di Chiana è conosciuta come terra mariana e numerosi sono i tabernacoli, le chiese, le cappelle, le edicole, le nicchie e i tronchi vuoti di alberi antichi in cui spicca in bella mostra l’immagine della Madonna, venerata sotto vari appellativi, che ne completano l’invocazione o ne specificano le caratteristiche. Queste effigie, alcune mutuate – a detta di studiosi – da precedenti culti pagani, conservano nel cristianesimo la loro valenza propiziatoria e prevalgono, dal XV secolo in poi, su altri temi preferiti dall’iconografia medievale come la rappresentazione del Crocifisso. Di conseguenza punti particolari del territorio: incroci, strade e alture si “vestono” d’immagini mariane, affinché la madre di Dio nella sua infinita misericordia possa proteggere il transito dei viandanti, il lavoro degli abitanti del luogo, la venuta dei pellegrini.
Il Santuario di Santa Maria delle Vertighe le cui origini risalgono al 1000-1100, si trova a circa due km da Monte San Savino in provincia di Arezzo. La tradizione orale racconta della presenza di un’icona della Madonna in un’edicola di Asciano (Siena) su un terreno conteso da due fratelli. In seguito a una lite sul possedimento dell’appezzamento, i due si sfidarono a duello, ma accadde un evento straordinario: si parla di una traslazione miracolosa antecedente, ma analoga a quella della Santa Casa di Loreto. Di notte, infatti, l’edicola scomparve, trasportata in volo da un drappello di angeli, per poi riapparire sul colle delle Vertighe, luogo dove ancora si trova, inglobata nel santuario costruito successivamente.
Non è chiara l’etimologia del nomeVertighe (Vertige in documenti antichi). Alcuni affermano che derivi dal latino vertex: altura, colle, cima e indicherebbe le caratteristiche fisiche del luogo. Altri invece lo fanno derivare da “Vertighe”: condottiero dei Galli Senoni che, morto in battaglia e sepolto in questo luogo, avrebbe dato il nome al posto.
In verità si può affermare con precisione, perché testimoniato da documenti storici, che la chiesa dedicata a S. Maria già esisteva nel 1073. Originariamente però, la devozione popolare era rivolta a un’immagine della cappella che ritraeva l’Assunzione; in seguito passò alla raffigurazione della Madonna seduta in trono col Bambino sulle ginocchia, che si giudica sia stata posta nell’edicola nei primi anni del 1400.
Il dipinto su tavola del quale vediamo una riproduzione (a destra) su un santino moderno, misura cm 85 di
altezza e 127 di lunghezza ed è stato attribuito a Ristoro e Margarito d’Arezzo. La Madonna di evidente fattura bizantina, occupa la parte centrale e porta in capo una corona imperiale da cui scendono due monili di perle; è seduta sopra un cuscino sorretto ai lati da due leoni e con il braccio sinistro sorregge Gesù Bambino, mentre nella mano destra stringe lo stelo di tre fiori. Il piccolo è avvolto da una tunica chiara che contrasta con il colore scuro del manto della Vergine. Ai lati del quadro si trovano le scene dell’Annunciazione, della Natività, dell’Assunzione e dell’Epifania. Il Santuario è appartenuto in passato ai monaci Camaldolesi, poi ai frati Minori e attualmente è gestito dai componenti della Fraternità Francescana di Betania.
La Madonna delle Vertighe nel 1964 è stata proclamata da Papa Paolo VI Patrona dell’Autostrada del Sole, in tal modo chiamata perché doveva, forse nell’intento originario, unire il nord al sud.
L’A1, così definita nella toponomastica delle autostrade italiane, è la più lunga della penisola, ne costituisce la spina dorsale e collega Milano a Napoli passando per Bologna, Firenze e Roma. Nessuna Madonna, nessun Santo o chi… protegge le altre autostrade, specialmente quelle del Sud (vedi A3), dotate soltanto di due strette corsie dove puntualmente si segnalano interruzioni, ingorghi e incidenti?
I santuari sono spazi d’incontro tra l’Uomo e Dio. Maria può essere una compagna di viaggio. È necessario fidarsi e affidarsi alla sua protezione nel percorso spesso impervio della vita, durante il quale tante volte sentiremmo il bisogno di fermarci per non rischiare di fondere il motore. In un’epoca difficile come la nostra in cui si vivono crisi di valori a, causa di una cultura che crede solo alla tecnologia, spesso disumanizzata e disumanizzante, e al bene del singolo a scapito della collettività, rischiamo di rimanere un po’ tutti, atei e credenti, a secco di benzina/speranza.
Agostino de Santi Abati
Molto più probabile che il termine VERTIGHE derivi da VERTIGO cioè VERTIGINE capogiro, che a sua volta deriva dall’unione del latino VER (termine con cui si indicava la primavera sacra, cerimonia propiziatoria celebrata in tempi calamitosi che consisteva nel sacrificio di tutti gli animali nati nella primavera precedente) con il termine TIGILLUS (TIGILLO) inteso come colui che sostiene il Mondo come una trave era l’epiteto del Dio GIOVE che quindi possiamo tradurre con PRIMAVERA DI GIOVE, e la primavera come si sa inebriando con i suoi profumi provoca appunto vertigini capogiri, quindi il monte dove traslò l’edicola altri non era che un luogo dove sicuramente in tempi antichi si erigeva un Tempio dedicato a GIOVE.
MICHELE CONGESTRI
che bello non ne ero a conoscenza
Enzo Cavaricci
Una vera chicca!
Bruno La Marra
Si potrebbe affidare la Salerno – Reggio Calabria a Santa Maria della Strada….che ne pensi Carmen?
Complimenti per la competenza con la quale scrivi, competenza che rende interessanti e piacevoli da leggere i tuoi scritti
Rosalba
Per motivi di lavoro salgo spesso al nord e non sapevo che l’autostrada del Sole avesse una protettrice! Complimenti alla professoressa Stillitano per come ha saputo trattare l’argomento: é stata professionale e precisa sotto ogni aspetto.La parte finale é quella che mi ha maggiormente colpito: dà un’impronta “reale” al post. Oggigiorno siamo immersi in contesti socio-personali dai quali sembra difficile uscirne ma cerchiamo sempre di non annegare difronte ad una difficoltà… Complimenti ancora!
maria bozzelli
un mio vicino di casa invocava spesso la Madonna della sette Vertighe. Lui è morto molto presto aveva appena 57 anni. In seguito io e la figlia siamo state coinvolte nostro malgrado nel mestiere più vecchio del mondo :quello appunto della” Strada”.
Invochiamolo per tutte quelle donne che si ritrovano appunto sul “lastrico” sulla “Strada”.